Le pellicole
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Le possibilità sono tre: pellicola per stampa a colori (da negativo),
pellicola invertibile a colori (diapositive) e pellicola in bianco e nero.
Data la scarsissima commercializzazione della pellicola in bianco e nero,
oggi questa è relegata ad usi amatoriali (cioè chi ama lavorare anche in
camera oscura) o decisamente professionali. Anche le stampe in bianco e
nero dei giornali sono oggi ricavate da diapositive o negativi a colori.
Per questo motivo la stampa in bianco e nero oggi è tutt'altro che
economica, sempre che si riescano a trovare le pellicole e un laboratorio
che stampi in tempi ragionevoli.
Stampa a colori o diapositiva? Va a gusti... Le diapositive (compreso
sviluppo e stampa) costano leggermente meno e, se avete voglia e tempo di
proiettarle su uno schermo appena decente, hanno una resa molto più
accattivante delle stampe. Le stampe sono molto più comode da trasportare
e quindi più facili da mostrare in giro. E' comunque possibile stampare
da diapositiva, in genere con risultati migliori che un'equivalente stampa
da negativo, ma a prezzo più che doppio.
Un tempo le riviste esigevano diapositive per le pubblicazioni, oggi non
vi è differenza (anzi spesso è preferita la stampa).
Le pellicole (diapositive o negative), si differenziano essenzialmente per
il valore della sensibilità, espressa in ASA, che va da 25 a 3200, e per
la qualità e il tipo di colore, che in genere varia da marca a marca e
quindi per tipo. Nel caso delle stampe la qualità del colore è funzione
anche del tipo di carta e del processo utilizzato per la stampa.
Esistono poi pellicole particolari adatte ad impieghi specifici, quali
quelle per lampade al tungsteno o quelle per infrarossi.
Caricare la pellicola
Non è affatto un'impresa da professionisti da eseguire in camera
oscura o con particolari attenzioni.
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Nella maggior parte dei casi la fotocamera è capace di rilevare
automaticamente la sensibilità della pellicola grazie alle bande
argentate stampate sulla confezione. Queste bande vengono
"lette" dai terminali conduttori presenti nell'alloggiamento
della pellicola sul corpo macchina.
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Basta quindi inserire semplicemente la pellicola, estraendone una porzione
iniziale che dovrà essere appoggiata su trattore avendo cura che questo
possa agguantarla tramite i dentini di trascinamento.
Se le macchina è dotata di motore per l'avanzamento automatico della
pellicola, chiudendo il dorso questa verrà automaticamente caricata.
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Se invece la fotocamera non è dotata di tale dispositivo, occorrerà
verificare la presa del trattore agganciando manualmente il lembo iniziale
della pellicola e avvolgendola parzialmente a mano.
Su queste macchine probabilmente sarà necessario impostare manualmente la
sensibilità della pellicola agendo sulla ghiera (è la stessa utilizzata
per la regolazione del tempo di esposizione).
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Per agire sulla regolazione della sensibilità della pellicola normalmente
occorre ruotare la ghiera dopo averla tirata leggermente verso l'alto.
Per estrarre la pellicola occorre riavvolgerla interamente. Sulle macchine
dotate di avanzamento automatico ciò viene eseguito automaticamente a
fine pellicola. Su quelle ad avanzamento manuale occorre sbloccare la
pellicola agendo
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su un piccolo tasto posizionato sul fondo della fotocamera e quindi
riavvolgerla ruotando la manovella.
La sensibilità ASA
La caratteristica fondamentale che differenzia le varie pellicole è la
loro sensibilità. Questa viene espressa in ASA (ISO all'estero) e
varia da 25, per pellicole poco sensibili ma ad altissima definizione, a
3200 e oltre, per pellicole super rapide.
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Le pellicole comunemente usate hanno sensibilità intorno
a 100/200 ASA, presentano una buona definizione e, come si vede dalla
tabella, sono adatte alla maggior parte delle condizioni, considerando che
per fotografare in interno è comunemente accettato l'uso del flash. Le
400 e 800 ASA sono oggi "di moda" come adatte ad ogni tipo di
condizione.
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Pellicole a sensibilità minore sono normalmente più difficili da
trovare, possono essere utilizzate solo con buone condizioni di luce o con
illuminazione decisamente artificiale, ma presentano una definizione
particolarmente fine dei particolari.
Sono quindi adatte a foto di particolare qualità e destinate ad
ingrandimenti spinti (poster).
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Nella tabella seguente sono mostrate le limitazioni di
impiego delle pellicole di diverse sensibilità in funzione delle
condizioni di luce.
Le caselle evidenziate in rosso si riferiscono ad immagini che si
presenteranno esageratamente chiare e fortemente contrastate (diaframma
esageratamente chiuso e tempi brevissimi).
In giallo le condizioni accettabili anche se ai limiti delle capacità
degli obbiettivi (poca profondità di campo, foto poco contrastate), in
arancione le condizioni per cui è necessario utilizzare un cavalletto per
evitare che le foto risultino mosse.
Sensibilità
ASA
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Giornata molto chiara
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Giornata di sole
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Giornata velata - poco nuvolosa
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Pioggia - molto nuvoloso
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Interno (giorno)
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Interno (notte)
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50
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f/11
1/125 sec.
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f/8
1/125 sec.
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f/5.6
1/125 sec.
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f/4
1/125 sec.
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f/2.8 - 4
1/8 sec.
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f/2.8 - 4
1/2 sec.
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100
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f/16
1/125 sec.
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f/11
1/125 sec.
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f/8
1/125 sec.
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f/5.6
1/125 sec.
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f/2.8 - 4
1/15 sec.
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f/2.8 - 4
1/4sec.
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200
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f/16
1/250 sec.
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f/11
1/250 sec.
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f/8
1/250 sec.
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f/5.6
1/250 sec.
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f/2.8 - 4
1/30 sec.
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f/2.8 - 4
1/8 sec.
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400
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f/16
1/500 sec.
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f/11
1/500 sec.
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f/F8
1/500 sec.
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f/5.6
1/500 sec.
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f/4 - 5.6
1/30 sec.
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f/2.8 - 4
1/15 sec.
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800
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f/16
1/1000 sec.
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f/16
1/500 sec.
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f/11
1/500 sec.
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f/8
1/500 sec.
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f/4 - 5.6
1/60 sec.
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f/2.8 - 4
1/30 sec.
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3200
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f/22
1/2000 sec.
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f/22
1/2000 sec.
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f/16
1 /1000 sec.
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f/16
1/500 sec.
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f/5.6 - 8
1/125 sec.
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f/2.8 - 4
1/125 sec.
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Pellicole a sensibilità più elevata, o "rapide", sono adatte
ad essere utilizzate in condizioni di luce particolari, o con obbiettivi
poco luminosi (come ad es. i tele catadiottrici), oppure con tempi di
esposizione molto rapidi (da cui appunto la definizione di pellicole
"rapide").
L'inconveniente è che all'aumentare della sensibilità della pellicola,
aumenta la dimensione della "grana".
Si faccia riferimento alle due foto seguenti: sono state scattate nelle
medesime condizioni ma con pellicole da 50 e da 3200 ASA. Non sono
sostanzialmente visibili differenze apprezzabili su una stampa normale, ma
se procediamo ad un ingrandimento sufficientemente spinto, la foto
realizzata con la pellicola da 3200 ASA mostra quella che si definisce una
"grana" piuttosto grossolana.
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Pellicole particolari
Pellicole diverse hanno un modo differente di riprodurre i colori.
Per valutare l'effettiva resa cromatica e quindi definire le proprie
preferenze ritengo non vi sia altro modo che provare i diversi tipi di
diverse marche e quindi orientarne l'uso secondo i propri gusti.
In realtà, pur se commercializzate con diverse etichette, molte pellicole
sono realizzate con identica emulsione, e quindi danno risultati cromatici
sostanzialmente analoghi.
All'interno della stessa marca, invece, diversi tipi di pellicola in
genere comportano sensibili differenze nella riproduzione dei colori.
A titolo di esempio si considerino i colori "pastello" tipici
delle Kodakchrome, la luminosità delle Fuji, piuttosto che la trasparenza
delle emulsioni Agfa.
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In condizioni particolari, poi, occorre utilizzare pellicole specifiche.
Ad esempio, se vogliamo riprodurre interni illuminati da lampade al
tungsteno (le normali lampadine ad incandescenza o le alogene), che hanno
una temperatura di colore più bassa di quella della luce diurna, occorre
utilizzare pellicole apposite, pena il rischio di ritrovarsi con foto
caratterizzate da una forte dominante rossa.
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Pellicole particolari occorrono per riprendere alla luce dei tubi
fluorescenti (che sarebbero le lampade impropriamente definite "al
Neon", pur se il neon, utilizzato una volta per le illuminazioni di
insegne e scritte luminose, non ha nulla a che fare con questo tipo di
illuminazione), il non utilizzarle comporta fotocaratterizzate da una dominante verde (pur se nominalmente queste lampade
hanno la stessa temperatura di colore della luce diurna).
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Per foto particolari, in genere relegate a specifiche aree tecniche,
esistono pellicole sensibili ai raggi infrarossi.
Tali pellicole possono essere utilizzate per riprendere in assenza di luce
visibile (occorrono però degli illuminatori agli infrarossi) e trovano
impiego quando il soggetto è ripreso a sua insaputa (tipicamente animali
nel loro habitat).
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