I nodi

Il nodo è l'elemento fondamentale in molte delle attività di cui ci occupiamo.
Simbolo indiscusso della marineria, nondimeno è l'elemento a cui affidiamo la nostra stessa vita quando utilizziamo le corde per arrampicarci in montagna o scendere in grotta.
Sebbene tutti noi sostanzialmente abbiamo già fatto dei nodi "importanti", ad es. per legare qualcosa al portapacchi dell'auto, non tutti ci sentiremmo di affermare di "essere capaci a fare dei nodi".
E che differenza c'è tra il nodo "improvvisato" e quello da "vero marinaio"?
Le differenze ci sono, e sono notevoli.
Ogni nodo ha una sua ben specifica funzione: può servire per realizzare un semplice cappio, può doversi stringere per non scivolare sull'elemento al quale lo allacciamo, può servire per unire due funi o le estremità di una stessa corda o di corde diverse.
Esistono nodi per tutte le funzioni, e ne esistono centinaia.
L'arte del nodo è antica come l'uomo, e nei millenni si è arricchita, come è ovvio, di migliaia di esemplari e varianti.
Ma, se quello che ci interessa non è questa specie di "origami" per cappi e spaghi, ma semplicemente apprendere i concetti fondamentali, allora basteranno pochi esempi per permetterci di utilizzare in completa sicurezza corde da arrampicata, drizze, scotte e gomene e, perché no, anche i cordini e le cinghie per legare il famoso pacco sul tetto dell'auto, magari stavolta guidando un po' più tranquilli e senza poi dover sacrificare i legacci alla violenza di una lama per liberare il carico una volta a destinazione.
Vediamo uno per uno i principali nodi:
Gassa d'amante o cappio del bombardiere - Questo è forse il nodo più famoso, noto anche con tantissimi altri nomi. Serve a realizzare un cappio in fondo ad una fune, è sempre possibile scioglierlo ma non si disferà mai da solo.    
Nodo del barcaiolo - O nodo parlato. Lega una fune attorno ad un palo, una volta stretto e mantenuto in tensione non scivolerà, permettendo, ad esempio, di fissare una fune ad una certa altezza di un palo verticale. Utilizzato per ormeggiare, ma anche come nodo di frazionamento sul moschettone in arrampicata.    
Nodo piano - Unisce due funi di diametro simile. E' il nodo più semplice che esista, purtroppo non è facilissimo da sciogliere e non da garanzie di tenuta su cavi rigidi o corde di scarsa annodabilità.    
Nodo della guida - Forma un cappio come la gassa d'amante. Più facile di questa da realizzare può essere posizionato anche a metà corda ma non si può utilizzare per legarsi ad un anello chiuso. Non è facilissimo da sciogliere.    
Nodo della guida doppio - Come il precedente ma più facile da sciogliere.    
Bocca di lupo - E' una variante "semplice" del nodo del barcaiolo. Una volta liberato dal carico è sempre facile da sciogliere, per contro è meno affidabile del barcaiolo.    
Nodo Prusik - Viene utilizzato per risalire una corda in progressione artificiale in vece delle maniglie Jumar.    
Mezzo barcaiolo - Viene utilizzato per scendere con una corda. Sostituisce il discensore.    
Nodo bandiera - Da utilizzare in vece del nodo piano per unire due cavi di diametro notevolmente diverso.    
Nodo margherita - Serve per accorciare una corda. Non è affidabile se non mantenuto sotto tensione.    
Nodo croce - Si utilizza per legare insieme due pali. Utile per le costruzioni    
Mettere in tensione una corda - Come legare con sicurezza un carico. Qui si risolve il problema di legare i pacchi sul tetto dell'auto.    
Nodo per corda doppia - Se tirato da una parte regge, mentre tirando il secondo capo si scioglie senza sforzo. Utile per fissare una corda che poi andrà recuperata, ad esempio durante una discesa in corda doppia. Da usare solo se si è ben sicuri di saperlo fare.    
Nodo di bitta - Indispensabile per legare con sicurezza un cavo ad una bitta d'ormeggio o a una galloccia. Importante perché mantiene la tensione del cavo e si deve poter sciogliere molto rapidamente.