I bivalvi
Ecco un'altra categoria di animali che se ne sta immobile ad aspettare di essere raccolta. In realtà non sempre è così facile, in quanto, ricoperti da barbe e alghe, non sono così facili da individuare in acqua come sul banco del pescivendolo.
Inoltre alcuni di loro, come le ostriche, preferiscono fondali abbastanza profondi. Inoltre tendono a riempirsi di sabbia.
Tutti i bivalvi commestibili si possono mangiare crudi (forse ad eccezione delle Conchiglie Saint-Jacques, le nostre Cape sante). Per aprirli basta scottarli leggermente sul fuoco (ma con le ostriche è un vero peccato), oppure forzare le valve con un coltello.
Pinna di Linneo - E' un pasto intero da sola. Raggiunge i 70 cm di lunghezza ed è ottima sia cruda con un po' di limone che cotta sotto il grill o al forno.
Personalmente, dopo averla aperta, ne ho fatto spesso l'ingrediente principale di un risotto completato con soffritto di cipolle, un po' di burro e zafferano.
Fatto il soffritto aggiungete il riso, fatelo dorare ben bene (diventa praticamente trasparente), quindi aggiungete il burro, la pinna e un minimo di sapori, se ne avete.
Continuate ad aggiungere acqua sino a cottura ultimata.
Prima di servire aggiungete lo zafferano e rimescolate bene.
In mare la trovate piantata nella sabbia anche a poca profondità. Raccoglierla non presenta alcuna difficoltà.
Capa santa -  
Ostrica -  
Mitilo -  
Dattero di mare -  
Tellina -  
Cannolicchio -