Gettiamo
l'ancora |
Dormire in rada è un'arte.
Nelle classiche scuole di vela, forti della tradizione tramandata dalle
Marine Militari, vi avranno senz'altro (se la rada era compresa nel corso)
insegnato come si butta l'ancora, ci si lega ad uno scoglio e, poi, a
turno si resta di guardia per verificare che tutto vada bene, l'ancora non
ari, non si alzi il vento, la nostra barca "ruotando" non vada a
sbattere contro scogli o altre barche.
Si può anche fare così.
Ma poi, esattamente, com'è che dormire in rada sarebbe riposante?
Non vedo una grossa differenza dalla navigazione, se comunque qualcuno
deve stare di guardia. |
In realtà, escluso pochi casi particolari,
dormire (o vegliare) in coperta perché si è in rada, se ci siamo
ormeggiati con criterio, è uno stress che possiamo evitarci
tranquillamente.
Secondo me non esistono "regole", ogni ormeggio ha una sua
storia e sta all'esperienza e all'intelligenza dello skipper individuare
di volta in volta la migliore tecnica da seguire per garantire la
tranquillità notturna.
Esistono però alcune cosettine che, sebbene tutti quanti dovremmo già
conoscere, vale la pena rivedere un po'.
Vi assicuro che quando siete in rada, anche solo per fare un bagno, se
appena appena c'è un po' di vento o se comunque la rada è affollata, di
"marinai d'acqua dolce" se ne vedono sempre.
Ancore
per tutti i gusti |
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Ancora
ad ombrello - Adatta a piccolissime imbarcazioni quali
gommoni o in genere i tender, si apre e chiude appunto "ad
ombrello". Normalmente si collega ad un breve tratto di catena
e quindi a cavo tessile. Le quattro marre fanno si che, comunque si
appoggi sul fondo, almeno due faranno presa sul terreno. Il peso
minimo (da 0.5 ad un massimo di 12 kg ) però non le permette di
affondare facilmente.
Adatta a fondali di alghe o sabbia, si incaglia molto facilmente tra
le rocce.
Una volta chiusa occupa pochissimo spazio a bordo e, soprattutto,
non tende ad agganciarsi al vario disordine che spesso troviamo a
bordo di un gommone. |
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Ancora
ad "U" - Come la precedente è un'ancora da
usare solo su natanti piuttosto piccoli.
In genere di peso un po' più importante, rispetto alle ancore ad
ombrello tende ad incagliarsi meno ma per funzionare necessita di un
buon tratto di catena che la costringa ad affondare le marre nel
terreno. |
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Ancora
Hall - Difficilmente ancore di questo tipo equipaggiano
imbarcazioni a vela.
Sono le classiche ancore "per navi", per affondare le
marre (che possono ruotare molto poco) devono pesare molto ed essere
collegate a catene a loro volta molto pesanti. |
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Ancora
Ammiragliato - La barra serve per costringere l'ancora a
posarsi in modo da affondare sempre una marra nel terreno.
Anche queste sono poco efficienti e molto pesanti, per cui è
difficile che si scelga di utilizzarle a bordo di un'imbarcazione a
vela moderna.
Potreste trovarle (più che altro per motivi "estetici")
su velieri di una certa età o che vogliano mantenere un aspetto
"classico". |
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Ancora
Danforth - E' stata la prima alternativa valida alle
ancore classiche. Le marre affondano facilmente nel terreno e la
loro superficie piuttosto ampia ne aumenta la tenuta.
Non è però impossibile che un'ancora di questo tipo si posi male e
gli occorrano diversi metri di "strisciata" prima di
girarsi correttamente e fare presa. Peso da 4 a 30 kg. |
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Ancora
CQR - O a vomere. Come un aratro affonda efficacemente
nel terreno.
Gli snodi di cui è dotata garantiscono praticamente sempre la
corretta posizione sul fondo e l'ampia superficie dell'unica marra
ne fa un'ottima tenitrice. Peso da 7 a 35 kg. |
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Ancora
Bruce - Ulteriore evoluzione della CQR, questo tipo di
ancora si dispone subito nella corretta posizione e affonda molto
facilmente nel terreno.
Seppure abbia a parità di peso una tenuta leggermente superiore
alla CQR, può essere un pò impegnativa da alloggiare a bordo. |
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Come funziona
l'ancora - Una buona ancora si riconosce perché, pur pesando
poco, riesce comunque ad esercitare una resistenza sufficiente a
trattenere una grossa imbarcazione.
Questo avviene in quanto le marre affondano nel terreno e ci si
"piantano" come paletti. In pratica, al peso dell'ancora si
aggiunge anche il peso di tutta la sabbia che questa si porterebbe dietro.
Importantissimo è poi il peso del cavo che garantisce all'ancora di
lavorare in posizione corretta.
Per averne un'idea, bisognerebbe filare almeno una lunghezza di cavo
superiore a 5 volte il fondale. |
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Ormeggio corretto -
Il cavo è tenuto rasente il fondo da un peso (potrebbe essere una
seconda ancora o semplicemente un tratto di catena pesante).
Abbiamo filato abbastanza cavo (o lo abbiamo appesantito, se lo
spazio è poco) da vincere la forza del vento che non riesce a
sollevarlo dal fondo.
In questo modo l'ancora resta affondata nella sabbia e non ara. |
L'errore più comune è quello di filare
poco cavo.
Il cavo serve a tenere l'ancora adagiata in posizione corretta.
Poco cavo o un cavo troppo leggero sono garanzia di cattiva
tenuta. |
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Da evitare -
Dopo aver gettato l'ancora non abbiamo fatto filare abbastanza cavo.
Il vento, spingendo la barca, solleva il cavo dal fondo che a sua
volta, salpa l'ancora.
L'ancora non riesce ad affondare nel terreno e la nostra barca
andrà alla deriva. |
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