L'Aquila
di Lille |
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Max Immelmann, insieme al francese Adolphe
Pegoud e al sovietico Nesterov, può considerarsi uno degli inventori
dell'acrobazia aerea. |
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In coppia con
Oswald Boelcke, ai comandi del suo
Fokker Eindecker, determinò la
supremazia tedesca nei cieli, per quel periodo, fino alla primavera del
1916, passato alla storia come "the Fokker Scourge" (il flagello dei
Fokker).
Sempre con Boelcke fu il primo aviatore a venire insignito della "Pour
le Merite", la celebre "Blue Max", l'onorificenza più prestigiosa
dell'armata tedesca.
Quando morì, per un cedimento strutturale del suo monoplano, era il
pilota con il più alto "score" di vittorie, 15. |
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Oggi la figura acrobatica
composta da un mezzo looping seguito da un mezzo tonneau, classica
manovra utilizzata per virare in pochissimo spazio, porta il suo nome. |
Nato a Dresda nel 1890, Max Immelmann entra nell'esercito a 14 anni.
Nonostante fosse un geniere piuttosto dotato, il suo comportamento
militarmente inaccettabile lo fece uscire dall'esercito otto anni dopo.
Era un introverso, il suo migliore amico restava il suo cane, e sua
madre continuò a mandargli il cioccolato, come ad un bambino, anche
quando Max era diventato il più abile pilota tedesco.
Quando scoppiò la guerra, però, venne richiamato, ed ottenne di essere
assegnato ai servizi aeronautici, in qualità appunto di tecnico e di
meccanico.
Ma in pratica per un errore burocratico, fu assegnato alla scuola di
volo di Aldeshof nel novembre del 1914.
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Impara a volare sui Taube, gli Albatros
BII e gli LVG.
Passa l'esame per il brevetto con ampio margine.
Vola per trasportare rifornimenti e per fare ricognizione.
Il 3 giugno 1915, mentre stava eseguendo un volo di ricognizione, fu
colpito da un Farman francese.
Nonostante i danni riuscì a rientrare ed atterrare in campo tedesco.
Per questo ricevette la sua prima decorazione: la Croce di Ferro di
seconda Classe. |
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Quando Anthony Fokker scelse Douai per provare il
suo nuovissimo Eindecker con il dispositivo di sincronizzazione tra
mitragliatrice e motore che permetteva di sparare semplicemente
puntando l'aereo sull'avversario e premendo il pulsante di sparo,
Max Immelmann e Oswald Boelcke ebbero la "fortuna" di ottenere in
assegnamento i primi due esemplari.
Alla prima missione i due dovettero contrastare un incursione di
bombardieri B.E. 2.
Immelmann salì sul suo Fokker ancora in pigiama, e dopo un breve
inseguimento, mentre a Boelcke si era inceppata la mitragliatrice,
riuscì a colpire e costringere all'atterraggio uno dei B.E. 2.
Atterrò vicino al suo avversario battuto e gli strinse la mano. |
Per questa impresa ricevette la Croce
di Ferro di Prima Classe.
A dicembre, dopo la sua settima vittoria, la stampa tedesca lo
battezzò "Der Adler Von Lille" (l'Aquila di Lille).
L'inverno 1915-16 fu una vera e propria "gara" a due tra Immelmann e
l'amico Boelcke.
I due combattevano dei personalissimi duelli nel cielo che in
effetti (come del resto tutti i combattimenti aerei della I Guerra
Mondiale) ben poco servivano alle sorti della guerra, se non per dar
spazio e voce alla propaganda e ai giornali.
La superiorità dei due amici nel cielo era così evidente e
schiacciante, sia per la manifesta abilità dei due, sia per l'enorme
superiorità della macchina che pilotavano, che l'unica tattica
sviluppata dai loro avversari fu semplicemente evitarli.
Il 12 gennaio, ottenuti entrambi 8 successi, vennero decorati con la
"Blue Max".
Nell'aprile del 1916 Max Immelman riceve da Fokker l'ultima e più
potente versione del Fokker Eindecker, la E-III.
Questo nuovo aereo monta un motore da 160 hp e tre
mitragliatrici, ma problemi sulla sincronizzazione (Immelmann si
distrugge l'elica nei primi voli di collaudo) costringono quasi
subito a modificare questa dotazione in due sole Spandau (che
comunque restavano una in più, e di calibro superiore, di quanto non
disponessero i caccia alleati).
Il 18 di giugno, con uno "score" di 15 vittorie, Immelmann ingaggia
un combattimento con alcuni F.E.2b inglesi.
Senza che nessuno dei piloti alleati riesca a colpirlo, il suo aereo
si sfascia in volo, non lasciando all'asso tedesco alcuna
possibilità di scampo. |
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Questa versione, normalmente accettata, fu però controversa dalla
stesso Anthony Fokker, che, esaminato il relitto, dichiarò che la
fusoliera era stata colpita da almeno due proiettili.
Le versioni riportate successivamente sono le seguenti:
- Franz Immelmann, fratello di Max: secondo lui fu un difetto
del sincronismo tra mitragliatrice e motore a malfunzionare.
Immelmann sparò e si "falciò l'elica". Le vibrazioni susseguenti
la rottura di una pala distrussero poi quasi istantaneamente i
supporti del motore e la fusoliera.
- Secondo gli Inglesi Immelmann fu abbattuto dal Ten. G.R.
McCubbin e dal suo mitragliere Cpl. J. H. Waller.
- Secondo i tedeschi Immelmann fu colpito dalla contraerea (i
cannoni che sparavano, però, erano tedeschi!)
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L' "Immelmann" come figura acrobatica,
consiste in un mezzo looping seguito da un mezzo tonneau. |
Questa manovra venne sviluppata da Max Immelmann per
consentire un rapido cambio di direzione senza esporsi al fuoco
avversario come invece avverrebbe con una semplice virata. |
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