Di Giulio Rabagliati, Da qualche parte tra le nuvole - edizioni De Ferrari - Genova
Prezzo € 12,90

15-9-1915

Come aveva previsto Charles, i tedeschi hanno impiegato poco a copiare il Morane.
Il loro Fokker III  Eindecker è la copia esatta del Bullet. E per quanto sia meno veloce e potente come aeroplano, è una vera mitragliatrice volante.
I tedeschi devono aver inventato qualcosa di meglio rispetto al congegno di Garros per sparare attraverso il disco dell’elica, perché le loro Spandau sono molto più precise e letali delle nostre Lewis.
A Lille, il primo di Agosto, Immelmann e Boelcke, con due soli Eindecker, hanno contrastato ben nove Quirk, abbattendone uno.
La propaganda tedesca racconta che Immelmann ha seguito il biplano colpito, gli è atterrato subito dietro, e ha cavallerescamente stretto la mano al pilota inglese.
Certo è che in pochi giorni quei due piloti da soli hanno già abbattuto più di otto aerei.
E adesso che anche gli altri Jasta hanno ricevuto i Fokker, sarà sempre più dura lassù.
Oggi devo scortare sei Quirk proprio nella zona di Lille, volerò in coppia con Thomas Rhodes, un buon pilota.
I biplani devono colpire una ferrovia, vicino a Hazebrouk.
Non mi piace bombardare le postazioni a terra. Sono contento di essere passato subito sui caccia, prima che qualcuno decidesse che i ricognitori potevano essere usati anche come bombardieri.
Rhodes vola subito dietro di me, a  destra. E’ bravo, e mantiene una formazione piuttosto serrata, standomi a meno di dieci metri... Siamo più alti dei Quirk, circa trecento piedi. Li posso osservare davanti a me a ore due.
Per bombardare con precisione i biplani dovranno scendere a meno di duemila piedi, e se la dovranno vedere con l’artiglieria; a me e Thomas spetta di proteggerli dai Fokker, se ne incontreremo.
Il volo è tranquillo: in quota l’aria è piacevolmente fresca, non ci sono che poche nuvole in cielo, e nessun segno dei caccia tedeschi.
Mancano pochi minuti all’obbiettivo.
Per quanto posso vedere è tutto tranquillo.
Uno dei Quirk... Ha preso fuoco!
I tedeschi! Sono contro il sole!
Sono due...
Hanno attaccato col sole alle spalle, e non li abbiamo visti che troppo tardi.
Ora anche Thomas li ha visti, gli faccio segno di attaccare e mi butto in picchiata sul primo dei due Fokker.
I due tedeschi hanno creato lo scompiglio nella formazione dei bombardieri... Uno è stato abbattuto e due stanno rientrando. Devono essere stati colpiti... uno fuma... fumo nero, dal motore.
Gli altri tre biplani... Dobbiamo riuscire a liberarli dei tedeschi.
Tolgo la sicura e armo la Lewis. Il primo dei due Eindecker, un monoplano verde scuro, è giusto davanti a me, ma è ancora lontano. E’ una colorazione insolita: normalmente i velivoli tedeschi sono marroni chiari, come il secondo Fokker.
La velocità... Sono più veloce... Tra pochi secondi l’avrò a tiro.
Il Fokker si impenna, e sale quasi in verticale... non capisco che cosa...
Il pilota tedesco, esaurita l’inerzia, ha lasciato ricadere sul dorso il suo aereo e contemporaneamente ha virato, puntando il muso in basso e riprendendo velocità.
Adesso mi è di fronte. Fa fuoco.
Io... sparo... Le ali!
Mi ha colpito.
Tiro la cloche e viro bruscamente. Thomas! E’ dietro di me, mi è addosso.
Rhodes si capovolge, evitandomi di un soffio.
Il Fokker ci sfila alle spalle, e nuovamente si impenna.
L’altro tedesco!
Ha colpito Thomas, il suo Bullet fuma.
Se chiudo il tonneau, dovrei riuscire ad inquadrarlo...
Ancora il primo Fokker! Ha ripetuto la manovra di prima, ed ora mi è di nuovo addosso, questa volta alle mie spalle.
Do tutto gas, e chiudo il tonneau... Adesso il mio inseguitore mi ha superato: è sopra.
E l’altro..?
Per un istante mi sfila davanti... Tiro la leva e faccio fuoco...
Forse l’ho colpito, ma non gravemente.
Ancora una raffica, sulla coda!
E’ di nuovo il primo Fokker, ora mi è giusto dietro.
E’ vicino, tiro la cloche e via il motore.
Mi supera... Adesso è davanti.
Il mio aereo stalla, butto giù il muso e do gas.
Adesso ho la sagoma verde del tedesco davanti a me, ma sono troppo lento per riuscire a rialzare il muso tanto da poterlo inquadrare nel mirino.
E’ inutile... e l’altro mi è di nuovo addosso.
Lascio scendere il Morane in picchiata, sono ancora troppo lento... troppo lento.
Duecento metri, devo picchiare per duecento metri... Così ha detto Guynemer.
Il Fokker verde... mi segue.
Ora!
Richiamo con forza.
Le ali! La tela delle ali sbatte paurosamente.
Il caccia si raddrizza e poi si impenna. La forza centrifuga mi schiaccia contro il sedile... Spero che le ali reggano...
Continuo a tirare la barra, ora sono perfettamente in verticale, e ho ancora velocità per salire.
Lo stomaco... preme come se volesse scendere a toccare le ginocchia.
Vedo il cielo davanti a me, continuo a tirare... Adesso ho il terreno sulla testa, sono capovolto.
Mi sento stringere sulle spalle le cinghie di sicurezza.
Ho paura che le ali non reggano, che le cinghie si spezzino, che l’aereo stalli e cada in vite come quella volta con Charles...
E non ho nessuna idea di dove sia il tedesco. Sono troppo occupato ad osservare il mio aereo, teso ad ogni piccolo rumore... Non ho certo il tempo di occuparmi anche di lui.
Continuo a tirare la cloche, e il terreno mi passa velocemente davanti.
Il gas! Devo togliere gas o vado fuori giri!
Continuo a tirare.
Il terreno riappare nella sua abituale posizione.
Adesso sono nuovamente schiacciato dalla accelerazione centrifuga... Sono di nuovo dritto.
Do gas... E cerco il tedesco.
La mia manovra, il looping, come lo ha chiamato Charles, deve averlo disorientato.
E’ davanti a me, e ho la velocità per portarmelo a tiro.
Adesso!
Shit! Si è inceppata.
Non riuscirò a tenerlo a tiro ancora per  molto! Tiro  la leva di riarmo, colpisco con  il pugno la Lewis... Giro a mano il tamburo del caricatore...
Niente da fare, si è bloccata, e non ne vuole sapere.
E l’altro Fokker  mi è addosso.
Non ho alcuna possibilità. Sono morto!
Il tedesco è dietro di me. Ho perso tempo per cercare di mantenere sotto tiro la mia preda mentre provavo a sbloccare la mitragliatrice, ed ora il secondo Fokker può colpirmi come vuole.
E proprio adesso che ho imparato a fare il looping!
Mi aspetto la raffica fatale.
Spero che mi uccida subito... Se colpisce il serbatoio... Non voglio bruciare vivo.
Cosa aspetta?
Il Fokker... Invece di sparare mi ha affiancato... Il pilota mi fa dei segnali...
Credo di capire che mi stia chiedendo cosa è successo.
Indico la mitragliatrice, e poi allargo le braccia, a indicare che non c’è nulla da fare, che non funziona.
Il tedesco... Mi saluta?
E’ Boelcke, adesso lo riconosco, è il famoso Oswald Boelcke; e l’altro, sul caccia verde, deve essere Max Immelmann.
Se ne vanno.
Boelcke si è reso conto che non potevo sparare, e mi ha lasciato andare.
I Quirk... Non li vedo più.
Gli unici aerei che vedo sono i due Eindecker che si allontanano.
Boelcke e Immelmann!
Se la mitragliatrice non si fosse inceppata avrei potuto colpire Immelmann.
Ma il suo compagno mi avrebbe sicuramente abbattuto.
In due da soli hanno fermato sei bombardieri e i nostri due caccia.
Due contro otto... e hanno vinto loro.
E mi hanno risparmiato!
Non ho mai visto nessuno, nemmeno Charles, volare come quei due.
E in tutta onestà devo ammettere che non so se, sapendo che il mio avversario ha la mitragliatrice inceppata, lo lascerei andare.
Vorrei che fosse stata solo una gara, un torneo.
Mi piacerebbe poter invitare a cena quegli uomini, e stringere loro la mano.
E questo anche se probabilmente uno di loro ha appena causato la morte di un mio compagno.
E invece, quando li incontrerò ancora, ancora cercherò di ucciderli, e ancora dovrò evitare che lo facciano loro.
Anche in questa giostra ho visto morire il pilota e il mitragliere del primo Quirk, quello che ha preso fuoco.
Non riuscirò mai a capire la guerra.
I miei nemici, chi sono?
I tedeschi, valorosi cavalieri erranti come gli Immelmann e i Boelcke o quei cinici assassini che hanno bombardato le trincee con i gas ad Ypres, sterminando gli uomini come si fa con le cimici?

Un altro capitolo

Le manovre acrobatiche Tecnica di volo, atterraggio e decollo in montagna Le aviosuperfici e i ghiacciai atterrabili della Val d'Aosta e dell'Alta Savoia Parapendio e volo libero Il volo tra le montagne

       

DA QUALCHE PARTE TRA LE NUVOLE
Di Giulio Rabagliati, Da qualche parte tra le nuvole - edizioni De Ferrari - Genova
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