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Atterrare a quasi 4.200 metri non è facilissimo. Le
due grandi differenze rispetto alle quote più basse sono le
prestazioni dell'aereo, che è praticamente alla sua quota di
tangenza, e quindi incapace di salire con i ratei cui siamo
abituati, e il vento, che per quanto la giornata sia favorevole, è
da considerare praticamente sempre.
In compenso i vantaggi sono la neve sempre buona (difficile che la
temperatura salga sopra lo zero di tanto anche durante l'estate. Io
sono atterrato sul Lys il 14 di Giugno, con temperatura un paio di
gradi sotto lo zero, alle 11 del mattino) e la possibilità di
atterrare e decollare con direzioni diverse.
Sebbene non possa considerarsi una regola da seguire, io sono
riuscito ad atterrare praticamente controvento (freccia rossa) e a
decollare col vento al traverso (freccia verde), in pratica
sfruttandolo per diminuire la velocità di decollo e trovarmi
staccato da terra quasi subito. |
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In atterraggio conviene restare alti, puntando il falsopiano che si
trova un centinaio di metri sotto il colle.
In questo modo ci sarà comunque modo di fermarsi sulla successiva
pendenza, prima del Colle, a terra si potrà manovrare con facilità e
sarà possibile scegliere di decollare anche di traverso al ghiacciaio,
parallelamente alla cresta del Lyskamm,
nel caso di vento da Nord.
Sebbene con qualche difficoltà, a terra si riesce ancora a parlare con
l'aeroporto di Biella 123.050, mentre non è possibile mantenere il
contatto con Aosta o Milano Informazioni.
Sarebbe possibile atterrare anche un po' sopra, nel passo tra la Capanna
Regina Margherita e la Punta Zumstein, ma qui siamo già in Svizzera. |
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