William
Barker |
|
William Barker si arruolò nei Fucilieri a Cavallo nel Dicembre 1914.
Trascorse un anno a combattere nelle trincee prima di essere trasferito
ai RFC nell'Aprile del 1916.
Cominciò come meccanico e poi si specializzò come osservatore
nell'Agosto del 1916. Abbatté il suo primo aereo dal sedile posteriore
di un B.E.2d.
Ritornato in Inghilterra per seguire i corsi da pilota fece il suo primo
volo solista dopo soli 55 minuti di istruzione a doppio comando.
Ottenne il brevetto di pilota nel Gennaio del 1917.
Un mese dopo era nuovamente in Francia a pilotare un R.E.8.
Ferito durante un duello aereo il 7 Agosto 1917 fece per qualche tempo
l'istruttore, prima di tornare nuovamente sul fronte francese.
Nel Novembre del 1917 il suo squadrone fu riassegnato in Italia, dove il
Sopwith Camel di William Barker
divenne in assoluto l'aereo che conquistò più vittorie in tutto il
conflitto.
Il suo Camel mat. B6313 fu ritirato
dal servizio il 2 Ottobre 1918, dopo aver volato 379 ore ed aver
abbattuto 46 aerei avversari.
Dismesso il Camel Barker ritornò come istruttore a Hounslow.
Barker tornò al fronte per soli dieci giorni, unendosi al 201°
Squadrone, e non fece nessuna missione di combattimento, tranne che il
27 Ottobre 1918, quando fece una puntata "in solitaria" a pattugliare le
linee con il suo nuovo ed immacolato
Sopwith Snipe.
Barker, da solo, incontrò un gruppo di sessanta
Fokker D.VII!
In un'epica battaglia con i piloti dello Jagdgeschwader 3 BArker riuscì
ad abbattere 4 caccia tedeschi.
Ferito ad entrambe le gambe e al gomito, e praticamente dissanguato
Barker riuscì comunque a posare lo Snipe
oltre le linee Francesi.
Per questa azione, unica nella storia, William Barker fu insignito della
Victoria Cross. |
Nell'Ottobre del 1917 il fronte italiano venne
sfondato a Caporetto, mettendo seriamente in discussione le
possibilità dell'Italia di contrastare l'avanzata austriaca.
La Germania era intervenuta in aiuto dell'Austria, sua alleata sul
fronte meridionale.
I Tedeschi, però, elaborarono una nuova tattica, necessaria per
cercare di vincere le praticamente inespugnabili difese italiane,
arroccate sulle Alpi.
La tattica ideata dai tedeschi fu di infiltrare delle truppe scelte
e particolarmente addestrate: le "Storm Troops" o "Sturmtruppen".
Le Sturmtruppen avanzavano dietro un tiro di sbarramento di
artiglieria leggera, che sparava per lo più proiettili a gas.
In questo modo riuscivano a colpire le difese italiane che
colpevolmente sottovalutavano questi piccoli gruppi, continuando ad
aspettare il classico assalto frontale.
In realtà le Sturmtruppen, armate con mitragliatrici leggere (Lewis,
Parabellum, Maxim o Madsen) riuscirono a colpire le divisioni
italiane disorganizzate nelle retrovie e a creare varchi sufficienti
a permettere poi il facile e fulmineo successo all'enorme
schieramento di forze che Austria e Germania, alleggerite grazie
alla rivoluzione di Ottobre del fronte russo, avevano ammassate nel
Montenegro.
La tattica delle Sturmtruppen trasformò poi radicalmente il modo di
pensare la strategia del comando tedesco.
Su questo scenario si maturò l'esperienza di un oscuro ufficiale
tedesco, che con successo riuscì nel conquistare una cima ritenuta
inespugnabile... un certo Irwin Rommel.
Gli alleati, compresa la seria necessità di evitare lo sfondamento
del fronte meridionale, inviarono subito rinforzi.
Molte di queste unità furono squadroni aerei.
Alcuni dei primi piloti statunitensi furono inviati in Italia agli
ordini di Fiorello La Guardia, che poi diverrà sindaco di New York.
La Francia inviò rinforzi.
L'Inghilterra inviò squadroni da caccia, tra cui il 51° e William
Barker.
Il caporale Barker aveva già servito come mitragliere nella
cavalleria canadese e poi come osservatore/mitragliere sui BE2.
Aveva una buona mira ed era già riuscito ad abbatter due aerei, in
un tempo in cui sopravvivere, per i biposto inglesi, era tuttaltro
che facile.
Nel 1917 era tornato al fronte come pilota, ancora sui biposto da
ricognizione.
Anche come pilota aveva guadagnato vittorie, e ora il suo "score"
era a 4.
Finalmente, dopo essere rientrato in Inghilterra
per un periodo nel quale aveva fatto da istruttore, nel
Settembre del 1917 si unì al 28° Squadrone da caccia, dove gli
venne assegnato un Sopwith Camel.
Le capacità di Barker come pilota apparivano mediocri: meno
abile di molti altri nel volo acrobatico, Barker sopperiva a ciò
con una forte aggressività, coraggio, ed una mira infallibile.
Il 18 di Ottobre Barker abbatté un
Albatros D.III, guadagnandosi il titolo di "asso" .
Il 22 Ottobre portò il suo score a 7, abbattendo altri due
Albatros.
Ma la leggenda di "Barker" e del suo Camel B6313 nacque in
Italia, non in Francia. |
|
|
Appena giunto sul fronte italiano, il 29 Novembre,
Barker abbatté l'Albatros D.III
del Rittmeister Von Hideghet vicino a Sernaglia.
Prima della fine di Gennaio tirò giù altri due
Albatros e quattro palloni da
osservazione.
In Febbraio fu la volta di due palloni, due
Albatros e due ricognitori
biposto, e ciò gli valse la D.S.O.
In Marzo distrusse altri tre Albatros
ed un pallone.
Il suo Camel ebbe un breve intervallo di inattività quando Barker
ruppe il carrello atterrando duro ad Asola.
Volò per un po' con un altro Camel, mat.6415, con cui abbatté l'
Albatros D.III del ten.
Gassner-Norden.
Riparato il B6313 conquistò altre 15 vittorie, tra cui cinque
D.III, e un buon numero di
ricognitori. |
Promosso maggiore venne incaricato del comando del
139° Squadrone, equipaggiato con i nuovi caccia Bristol F2B.
Nonostante il suo squadrone usasse Bristol F2B, Barker non rinunciò
al suo B6313, con il Camel
aggiunse altre vittorie, un biposto e quattro o cinque
Albatros, e per la prima volta
ebbe modo di vedere un pilota avversario lanciarsi col paracadute (i
tedeschi lo adottarono, verso la fine della guerra, comprendendo la
necessità di salvare i piloti, che così potevano continuare a
combattere, mentre gli alleati non lo utilizzarono mai, convinti che
un pilota che avesse avuto la possibilità di lanciarsi lo avrebbe
fatto abbandonando il combattimento). |
|
Il 15 Giugno
gli italiani fermarono e respinsero l'avanzata austriaca sul
Piave.
Barker fu incaricato di partecipare all'organizzazione del
contrattacco.
E' in questo periodo (9 Agosto) che, a bordo di un aereo
italiano, sorvola le linee Austriache per paracadutare un
agente: l'italiano Alessandro Tandura.
Dopo aver paracadutato Tandura, Barker prosegue bombardando
alcuni obbiettivi austriaci per dissimulare il vero scopo della
sua missione.
E' sempre Barker che porta in volo il Principe di Galles Edoardo
su un caccia Bristol durante una visita del principe al fronte. |
|
Inevitabilmente, su un fronte così stretto come è quello italiano,
lo squadrone di Barker viene a contatto con i migliori piloti
austriaci.
Il 10 Maggio i tenenti J.B.Guthrie e H.Y.Thornton cadono sotto i
colpi di Frank Linke-Crawford, l'asso anglo-austriaco.
Friedrich Navratil conquista la sua quinta vittoria abbattendo il
ten. W. L.
Vorster e l'osservatore sgt. H. T. Frow sopra Matarello.
Nell'Agosto del 1918 lo stesso Navratil abbatte il ten. Lt. C.R.H. Jackson
e l'osservatore Lt. W. Keepin, e cattura intatto il caccia dei Lt. C.E. Gill
e Lt. T. Newey, costringendoli ad atterrare dietro le linee
austriache.
Alla fine di Settembre Barker viene nuovamente comandato in
Inghilterra, dove ritorna a fare l'istruttore e partecipa alla messa
a punto dell'ultimo nato di casa Sopwith, lo
Snipe.
Con lo Snipe ritorna al fronte e
con lo Snipe, da solo, combatte la più epica, impossibile battaglia
di tutti i tempi.
Solo contro sessanta Fokker D.VII
riesce ad abbatterne quattro (tre secondo alcune fonti) e a
rientrare oltre le linee alleate benché gravemente ferito alle gambe
e al gomito.
Per questo viene decorato con la Victoria Cross. |
|
|