Fulco Ruffo di
Calabria |
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Fulco Ruffo di Calabria nasce a Napoli 12 agosto 1884.
Dopo gli studi ed il servizio militare nell'XI
reggimento cavalleggeri Foggia, si trasferisce in Somalia come agente e
vicedirettore di una società italo belga per la navigazione ed
il commercio sul Giuba, dove rimane tre anni.
Scoppiato il primo conflitto mondiale si
arruola volontario nel
battaglione aviatori, e dopo aver frequentato il corso di Mirafiori e
conseguito il brevetto, passa al pilotaggio in zona di guerra.
Dalle prime squadriglie di aviazione per artiglieria raggiunge, già due
volte decorato al valore, la squadriglia da caccia
di Francesco Baracca dal quale ne erediterà il
comando.
Sopravvissuto alla Guerra rimane nell'esercito nei reparti di
cavalleria.
Nel '25 lascia la vita militare per
dedicarsi calla proria azienda
agraria ed alla società italo belga per cui aveva già lavorato in Africa di cui diviene presidente. A lui si deve nel
campo della scienza agraria la scoperta di una varietà di trifoglio
gigante, nominato appunto trifoglio Ruffo. Nel '34 è nominato Senatore
del Regno. Muore ai Ronchi nella sua casa in toscana il 23 agosto 1946. |
L'Africa di quei tempi era ancora
l'Africa selvaggia e parzialmente inesplorata descritta nei romanzi
di avventura, e il giovane principa ha modo dio vivere mille
avventure tra esplorazioni, caccia grossa, febbri tropicali e
coccodrilli.
Rimpatriato nel 1914 per motivi commerciali, fu sorpreso in Europa
dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
Reintegrato nel suo corpo di cavalleria, fu quasi subito destinato
ai nuclei dell'Aeronautica.
Fece le sue prime esperienze sui Bleriot, alla scuola di Torino
Mirafiori e poi a Pisa.
Nell'Agosto del 1915 ottenne il brevetto di pilota. |
Si mostrò subito particolarmente incline
al volo acrobatico, riuscendo a riportare a terra un Bleriot le cui
ali si erano praticamente accartocciate a causa delle forti
sollecitazioni cui lo aveva sottoposto nell'esecuzione di looping e
tonneau.
Nonostante questo non fu inviato immediatamente ai reparti da
caccia.
Il 28 Settembre 1915, come quasi tutti i suoi colleghi, Ruffo di
Calabria comincia la sua carriera aviatoria a bordo dei ricognitori
della IV Squadriglia di Artiglieria su un Caudron G3. |
Con il suo biplano disarmato (sul Caudron
si doveva scegliere: o la radio per comunicare con l'artiglieria, o
la mitragliatrice per difendersi...) il 12 Novembre 1915 si guadagnò
un elogio ufficiale per aver compiuto una pericolosa missione di esploraqzione a bassissima quota sul Basso Isonzo.
L'11 Febbraio 1916, continuando a girare su una batteria austriaca,
nonostante fosse stato ripetutamente colpito, consentiva
all'artiglieria di aggiustare il tiro e distruggerla.
Per questa azione ricevette la sua prima medaglia di bronzo al valor
militare.
Trasferito il 26 Gennaio 1916 alla Seconda Squadriglia di
Artiglieri, continua a volare col Caudron G3.
L'8 Aprile guadagna una seconda medaglia di bronzo.
Finalmente nel Maggio del 1916 ottenne di essere trasferito ai
reparti da caccia. |
A Cascina Costa, presso la Macchi, imparò
a pilotare il Nieuport XI "Bebè", costruito appunto in Italia su
licenza francese.
Il 28 Luglio 1916 viene incorporato nella 70a Squadriglia
da Caccia.
Il 23 Agosto otteneva la sua prima vittoria personale e ancora si
ripeteva il 16 Settembre, questa seconda vittoria ottenuta in coppia
con Francesco Baracca e Luigi Olivari (Olivari
morirà in un banale incidente: il suo Spad VII stallerà in decollo e
impatterà al suolo il 13 Ottobre 1917, dopo aver ottenuto 8, forse
12, vittorie).
All'arrivo di Olivari il Lohner biposto ripetutamente colpito da
Baracca e Ruffo scendeva senza controllo. |
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Il pilota, colpito a morte da Ruffo non
era più in grado di pilotare e il suo osservatore tentò
disperatamente di raggiungere la cloche per riprendere il velivolo
che, dopo una veloce agonia, impattò al suolo a metà costa del Monte
Stol.
La fine del 1916 fu caratterizzata da condizioni meteo proibitive,
che ridussero al minimo l'attività volatoria dei belligeranti.
All'inizio del Gennaio 1917 Ruffo riprende la caccia, ottenendo
ottimi risultati, e portando in poco tempo il suo "score" a 8.
Il 20 Maggio riporta alla base un velivolo letteralmente crivellato
di colpi.
Ruffo, come Baracca e come molti degli aviatori italiani, per quanto
il suo compito sia uccidere altri giovani piloti, è tuttaltro che
una "belva sanguinaria". |
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Si racconta di lui che, dopo aver seguito
al suolo un aereo da lui abbattuto e dopo averne soccorso il pilota,
si prodigò per aiutarlo a scrivere una lettera alla madre e quindi,
riposta la lettera in un astuccio metallico, lo recapitò lasciandolo
cadere sulle trincee austriache.
Dal 1° Maggio 1917 Ruffo di Calabria è alla 91ª Squadriglia da
Caccia comandata da Francesco Baracca.
La 91a è la "Squadriglia degli Assi", formata dall'elite
della caccia italiana.
Agli ordini di Baracca, oltre a Ruffo, ci sono Ferruccio Ranza (17), Luigi Olivari
(12),
Gastone Novelli (8), Cesare Magistrini (6), Bortolo Costantini (6) e
Guido Nardini (6). E inoltre De Bernardi,
Bacula, D'Urso, Keller. |
In 11 giorni, tra il 14 e il 25 Luglio,
con il suo nuovo Spad VII, abbatte 7 aerei (il 20 Luglio affronta da
solo e col motore che già perdeva colpi di suo, una formazione di 5
aerei, colpendone 2 e mettendone in fuga i rimanenti), in quel
periodo in cielo comandavano gli italiani!
Il 13 Agosto viene promosso capitano.
La rivoluzione di Ottobre e la conseguente caduta del fronte russo
permise però agli austriaci di riversare sul fronte italiano un gran
numero di aeroplani.
E' di quel periodo la disfatta di Caporetto (23/10/1917). |
Ma come praticamente sempre è accaduto
durante la Prima Guerra Mondiale, le vicende del fronte non
coincisero con le vicende dell'aria: nello stesso periodo la nostra
aviazione aveva abbattuto ben 53 aerei nemici (19 la sola 91a).
Nel Dicembre 1917 Baracca, Ruffo e
Piccio lasciano il fronte per
dedicarsi al collaudo e alla messa punto del nuovo caccia costruito
dall'Ansaldo: l'A1 "Balilla".
Il velivolo, interamente italiano, era probabilmente superiore ai
caccia dell'epoca, ma venne poi prodotto solo verso la metà del 1918
e praticamente non utilizzato durante la Prima Guerra Mondiale. |
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Il 19 Giugno, mentre mitragliava le linee
nemiche sul Montello, veniva abbattuto e ucciso
Francesco Baracca.
Lo stesso giorno Folco Ruffo di Calabria vola per più di 4 ore su
fronte del Piave, in appoggio e protezione della nostra fanteria.
Ruffo succede a Baracca al comando della 91a,.
IL 20 Ottobre 1918 viene abbattuto dietro le linee nemiche.
Riesce a far atterrare il suo Spad con il serbatoio squarciato,
sotto il fuoco nemico, e ne esce incolume.
Riesce a fuggire prima dell'arrivo dei soldati austriaci e
riattraversa a piedi le linee.
Cinque giorni dopo l'Austria firmerà l'armistizio. |
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