Nieuport XVII
Costruttore: 
S.A.E. Nieuport 
Tipo: Caccia
In ruolo dal: 1916
Motore: Le Rohne 110hp,9 cilindri - stellare
Apertura alare: 8.22 m
Lunghezza: 5.74 m
Altezza: 2.25 m
Peso a vuoto: 375 kg
Peso al decollo: 565 kg
Velocità massima: 177 km/h
Ceiling: 5300 m
Autonomia: 2 h
Equipaggio: 1
Armamento: 1 Lewis 303 (sincronizzata) + 1 Vickers (sull'ala superiore)
 

 Il Nieuport XVII

La più famosa delle macchine uscite dalla penna di Delage fu senz'altro il Nieuport 17.
In linea dal 1916, l'evoluzione del riuscitissimo N11 "Bebé" era più grande, più pesante e più potente, e finalmente montava di serie una mitragliatrice sincronizzata con l'albero motore, che sparava attraverso il disco dell'elica, rendendo ai piloti alleati molto più facile inquadrare l'avversario, e colmando finalmente uno svantaggio che gli alleati pagavano sin dai tempi dei Fokker Eindecker.
Equipaggiato inizialmente con un motore stellare Le Rhone da 110 hp, venne successivamente potenziato con un Clerget da 130 hp (Nieuport 17bis).
La cofanatura, irrigidita da costole di rinforzo, aveva due fori di ventilazione in basso a destra ed era unita alla fusoliera da una carenatura aerodinamica dotata di due pannelli ovali per l'accesso al motore.
La struttura alare era sostanzialmente identica a quella del Bebé, il Nieuport 17, però, non soffriva dei problemi di flutter del suo predecessore che ne limitavano le prestazioni in picchiata alla massima velocità.
In alcuni esemplari il rivestimento centrale dell'ala superiore era realizzato in cellulosa trasparente allo scopo di migliorare la visibilità.
Come in tutti i Nieuport, la fusoliera era realizzata mediante una struttura a centine e longheroni in legno compensato, rinforzata da controventature in cavo e rivestita in tela.
Dietro l'abitacolo c'era un ampio poggiatesta.
Gli impennaggi erano realizzati in tubi d'acciaio rivestiti in tela.
Le sospensioni del carrello principale erano realizzate con cavi elastici in gomma, mentre il pattino posteriore era ammortizzato con una balestra in legno.
Nei primissimi prototipi la mitragliatrice era ancora una Lewis posizionata sull'ala superiore, ma quasi subito venne montata una Vickers fissata centralmente sul cofano davanti al pilota e sincronizzata con l'elica.
Un biplano equipaggiato con i razzi incendiari Le Prieur, utilizzati per gli attacchi ai palloni frenati Drachen. I Nieuport utilizzati dagli inglesi continuavano a montare la Lewis sul supporto inventato da Foster.
Su alcune macchine si scelse di montare la Vickers mantenendo anche la Lewis, ma, almeno per i modelli equipaggiati col Le Rhone da 80 hp, questo portava ad un decadimento piuttosto marcato delle prestazioni.
Per la caccia ai palloni frenati venivano montati dei razzi Le Prieur agganciati alle controventature.
Con il Nieuport 17 volarono assi come Nungesser, Guynemer, Ball, Baracca, Ruffo di Calabria, Bishop e molti altri.
Il Nieuport VII si dimostrò uno dei migliori caccia dell'intero conflitto, sostituito solo da macchine quali i Sopwith Camel e gli S.E. 5 britannici o gli Spad VII e XIII francesi.
Il Nieuport 17 venne adottato nel Marzo del 1916 e gradualmente rimpiazzò il Bebé nelle unità francesi.
Charles Nungesser Georges Guynemer Albert Ball Francesco Baracca Fulco Ruffo di Calabria Billy Bishop

Il nuovo velivolo di Delage era largamente superiore ai Fokker e anche agli Albatros D-1.
Anche gli inglesi, in attesa di completare lo sviluppo di nuove macchine, ne adottarono in quattro squadroni del R.F.C.: il 1°, 29°, 40° e 60°.
I Nieuport francesi vennero distribuiti anche in Belgio e in Russia.
In Russia e in Italia vennero costruiti su licenza francese dalla DUX e dalla Macchi.

Il Nieuport 16 costruito dalla DUX in Russia
In totale si può stimare la produzione dell'N17 in circa 600 macchine costruite in Francia, 150 dalla Macchi in Italia e alla fine delle ostilità circa 200 vennero venduti agli USA.
Le successive versioni (21,23 e 27) erano in realtà semplici evoluzioni dello stesso 17, ammodernate per quanto riguarda l'armamento e la motorizzazione, ma sostanzialmente immutate nella struttura e nell'aerodinamica.

Leggi alcune pagine dal libro

Le manovre acrobatiche Tecnica di volo, atterraggio e decollo in montagna Le aviosuperfici e i ghiacciai atterrabili della Val d'Aosta e dell'Alta Savoia Parapendio e volo libero Il volo tra le montagne

       

DA QUALCHE PARTE TRA LE NUVOLE
Di Giulio Rabagliati, Da qualche parte tra le nuvole - edizioni De Ferrari - Genova
Prezzo € 12,90