The
Flying Romeo |
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Ancora un ragazzino, Albert Ball fu il primo degli assi
inglesi.
Il suo successo presso il pubblico fu paragonabile a quanto fu
Guynemer per i francesi e
Boelcke e
Richtofen per i tedeschi.
Studente in ingegneria all'inizio della guerra, venne reclutato nei "Sherwood
Foresters" per poi passare nei Royal Flying Corps nel 1915.
Era un solitario, con profonda fede religiosa, e pesto si fece la fama
di pilota senza paura e di eccellente tiratore.
Fu soprannominato "the Flying Romeo" a causa del suo amore per una
ragazzina quindicenne di nome Juliet.
Dotato di inventiva come molti dei suoi colleghi, Ball aveva montato una
seconda mitragliatrice con cui sparava dal fondo dell'abitacolo.
Ball morì il 7 maggio 1917, durante o subito dopo uno scontro con la
Jasta 11 dei fratelli Richtofen.
La tesi più accreditata lo vuole ucciso da un cecchino appostato sul
campanile della chiesa di Annoeullin, i tedeschi invece ne assegnarono
la vittoria a Lothar Von Richtofen,
anch'esso abbattuto, ma senza conseguenze mortali, nello stesso scontro.
Tra la primavera del 1916 e quella del 1917 abbatté 44 aerei tedeschi. |
Arrivato al fronte nei Notthingham Forest, il servizio più tecnico che
gli viene affidato lo vede impegnato come ciclista col grado di
sottotenente.
Saputo che il ten. Rhodes-Morehouse aveva ottenuto la Victoria Cross (in
verità fu una medaglia "alla memoria") per aver abbattuto uno Zeppelin,
paga con i propri soldi le lezioni di volo per poter entrare nei Royal
Flying Corps.
Nonostante qualche incidente e qualche velivolo sfasciato, ottiene il
suo brevetto di volo.
Dal gennaio del 1916 vola con un BE2, il suo compito è di semplice
ricognitore e il suo velivolo è disarmato.
Ball si offre volontario per le missioni più pericolose, come ad
esempio, trasportare agenti segreti al di la delle linee nemiche.
Ball abbatte la sua prima vittima con un Bristol Scout, e subito ottiene
di pilotare un nuovo caccia Nieuport.
Nel giugno, durante la Battaglia della Somme, da sfogo alla sua
intraprendenza.
In un solo giorno mitraglia trincee, trasporti, palloni da osservazione,
facendone esplodere uno.
Non contento, fa il pieno e riparte per una seconda missione.
Abbatte un altro pallone ma viene colpito dai frammenti di una granata
della contraerea.
Con il velivolo fortemente danneggiato riesce comunque a rientrare al
campo.
Per questa azione riceve la Military Cross.
In agosto ottiene il suo primo comando di squadriglia.
In un solo giorno abbatte quattro velivoli.
Vola con il Nieuport sino al 30 settembre del 1916,
quando, raggiunta la trentesima vittoria, viene richiamato in
patria.
Per la propaganda inglese Albert Ball è un eroe perfetto.
Giovane, di sani principi, di aspetto gentile.
E' lo stesso re Giorgio V ad appuntargli sul petto la D.S.O (Distinguished
Service Order).
Essenzialmente per proteggerlo viene tenuto in patria ad addestrare
gli allievi piloti.
Ritorna sul fronte nell'aprile del 1917, con i nuovissimi SE5a della
R.A.F.
Il nuovo velivolo si adatta molto bene al suo stile di
combattimento.
L'SE5a, infatti, avendo il motore con i cilindri in linea, è molto
lungo, veloce, e particolarmente stabile, permettendo ad Albert, che
è un ottimo tiratore, di centrare gli avversari già da molto
lontano.
Dopo alcune missioni solitarie con il vecchio Nieuport, Ball passa
decisamente al nuovo caccia.
Viene aggregato al 56°, il gruppo di James McCudden, Gerald Maxwell, Arthur Rhys-Davids
e Edward Mannock. |
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Il 7 maggio 1917, durante la battaglia di Arras, il
gruppo di Ball si trova ad operare nel settore di Douai, deve è il
"Circo volante" dei Von Richtofen.
Vicino ad Annoeullin viene visto per l'ultima volta mentre è
ingaggiato dal rosso Albatros del più giovane dei Richtofen ,
Lothar.
Nessuno è testimone dello scontro, che sicuramente si conclude con
Lothar costretto ad atterrare con il velivolo fortemente
danneggiato.
Secondo le fonti più accettate, Ball costringe a terra l'avversario
e viene quindi colpito da un cecchino appostato sul campanile della
chiesa di Annoeullin.
Plana al suolo e muore tra le braccia di una giovane contadina
sopraggiunta in suo soccorso (ma forse questa parte è vera leggenda,
nata a sottolineare la sua fama di "Romeo Volante")
Un mese dopo fu insignito della Victoria Cross. |
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