Rittmeister Manfred Von Richtofen
02/05/1892 Breslau
21/04/1918 Sailly-le-Sac

11 - Lanoe Hawker - 23 Novembre 19162nd Lt. H. J. Sparks80 - Lt. D. E. Lewis.

The Red Baron

Il Barone Rosso per gli inglesi, il Diavolo Rosso per i francesi.
Manfred Von Richtofen è vissuto ed è morto interpretando senza sbavature il ruolo di mitico eroe che la leggenda gli ha assegnato.
Figlio di un ufficiale di carriera, Manfred impara a sparare e a cacciare fin da giovanissimo.
Nelle sue tenute in Silesia (oggi Polonia) il giovane Manfred va a caccia con i fratelli Lothar (anche lui diventerà un asso e combatterà fianco a fianco del fratello nei cieli di Francia) e Bolko di maiali selvatici, cervi ed alci.
E' un Farman biposto da ricognizione la prima vittima del Barone Rosso, ma il pilota riesce a planare dietro le linee e la vittoria non gli viene riconosciuta
Croce di Ferro di I Classe Croce di Ferro di II Classe Croce dell'Ordine dei Cavalieri di  Hohenzollern Ordine di St. Enrico - Sassonia Blue Max - "Pour le merite"
Già da bambino, insomma, uccide (con classe) e colleziona trofei.
A undici anni entra nela scuola militare e a nel 1911, seguendo le orme del padre, nel reggimento degli Ulani (lancieri a cavallo).Viene mandato a combattere sul fronte orientale, dove però il suo reggimento non viene mai utilizzato in battaglia, e quindi trasferito su quello Occidentale,ma anche qui la cavalleria resta inutilizzata nelle retrovie.
Esasperato dall'inattività chiede di essere assegnato alle unità di volo e , nel maggio del 1915 la sua richiesta viene accolta.
Quello che poi diverrà il Barone Rosso comincia la sua carriera aeronautica come osservatore, e quasi subito viene inviato nuovamente sul fronte russo.
Sempre come osservatore volò col ten. Zeumer e con il Conte Holck per tutta l'estate, senza mai scontrarsi col nemico sino al 1° settembre, quando finalmente trova il suo "battesimo del fuoco" abbattendo un Farman inglese.
L'aereo, però, cade dietro le linee nemiche, e la "preda" non gli viene  ufficialmente assegnata.
Trasferito nuovamente in Francia continua a fare l'osservatore sino ad ottobre quando incontra il giovane tenente Oswald Boelcke, che insieme a Max Immelmann stava "inventando" l'aviazione da caccia.Richtofen chiede di poter diventare anche lui pilota di caccia, e viene accontentato.
Dopo 25 ore di addestramento finalmente esegue il suo primo volo da solista.
Non è un gran ché, e all'atterraggio distrugge completamente il suo aereo.
Fu respinto al primo esame per il conseguimento del brevetto che finalmente ottenne, superando un secondo esame, nel dicembre.
Finalmente, siamo nell'aprile del 1916, gli viene assegnato il suo primo Fokker Eindecker.
Von Richtofen lo sfascia, questa volta in decollo.
Il Fokker E.III Eindecker
Albatros BII biposto da ricognizione Riprende a volare con un Albatros DII biposto da ricognizione, sul quale monta una mitragliatrice aggiuntiva sull'ala superiore.
Il 26 aprile abbatte quella che dovrebbe essere considerata la sua prima vittima, ma anche questa volta l'aereo nemico cade dietro le linee e la vittoria non gli viene assegnata.
Nel giugno viene nuovamente mandato sul fronte russo per eseguire missioni di bombardamento.
Qui finalmente Boelcke, in visita occasionale, lo nota e lo vuole con lui nel leggendario "Jasta 2", insieme a Voss, Udet, Boheme, Goering e gli altri.
Con lo Jasta 2 e l'Albatros D.III Richtofen ritorna sul fronte occidentale.
Il 17 settembre 1916, durante la prima missione dello "Jasta 2", il Barone Manfred Von Richtofen abbatte la sua prima vittima ufficialmente riconosciuta, un F.E.2 inglese.
Albatros D.III
F.E.2 Richtofen colpisce il mitragliere, che morirà subito dopo, e il motore. Il pilota, ferito anche lui, riesce comunque far atterrare l'aereo. Richtofen si posa vicino alla sua vittima e aiuta i fanti a soccorrere il pilota avversario.
Per tutto il mese successivo lo Jasta 2 fa carneficina di piloti ed aerei alleati, fino a che, il 18 ottobre 1916, durante un convulso combattimento aereo, lo stesso Richtofen , in coda ad un avversario, "taglia la strada" a Boelcke e Boheme.
Oswald Boelcke Oberleutnant Erwin Bohme (24)- Holzminden 29/07/1879 - 29/11/1917 L'ala del comandante tedesco va a sbattere contro il carrello del velivolo di Boheme e si sfascia.
Boelcke muore così.
La morte di Boelcke è un duro colpo per i tedeschi, che comunque continuano il loro lavoro.
Il 9 novembre Manfred abbatte la sua ottava vittima e guadagna così la sua prima medaglia (i tedeschi "facevano la differenza" dopo 8 vittorie mentre gli alleati assegnavano il titolo di "asso" a chi ne aveva conquistato cinque).
Il 23 novembre, in un epico scontro, abbatte il miglior pilota inglese, il maggiore Lanoe Hawker. E' la sua undicesima vittoria. Lanoe Hawker
Il 4 gennaio 1917, abbattuto il suo sedicesimo aereo e ottiene la promozione a capitano e gli viene assegnato il comando dello "Jagdstaffel 11". Il 6 gennaio ottiene la Blue Max, la più alta onorificenza tedesca.
Richtofen e gli altri piloti dello "Jasta 11" dipingono i loro aerei con colori sgargianti, in modo da essere ben individuabili.
L'aereo di Richtofen è rosso sangue, e ben presto i francesi imparano a riconoscerlo come "il diavolo rosso" o (meno macabro) "il piccolo rosso".
Il 23 gennaio 1917 gli aerei del "Circo Volante" di Richtofen si scontrano con alcuni ricognitori F.E.2.
Il capitano Grieg e il suo osservatore, il ten. J.E. Mac Lenan sono abbattuti da Richtofen, ma alcuni dei loro proiettili danneggiano l'Albatros rosso che è costretto ad un atterraggio di emergenza.
A metà marzo 1917 Richtofen viene abbattuto per la seconda volta, vicino a Lens.
Cinque Albatros attaccano quindici aerei inglesi.
L'aereo del Barone Rosso viene colpito nel serbatoio e Richtofen è nuovamente costretto ad un atterraggio di fortuna.
L'aprile del 1917 viene ricordato come il "Bloody April" dagli alleati, in quel mese lo Jasta 11 di Richtofen, a cui si è unito il fratello minore di Manfred, Lothar, e il giovanissimo cugino Wolfram, ottiene ben 89 vittorie, di cui 20 del solo Richtofen.
Il 2 di Luglio, con uno score di 56 aerei abbattuti, Richtofen viene ferito alla testa.
Durante uno scontro, Richtofen affronta il F.E.2 di Cunnell e Woodbridge. Il F.E.2 è armato con due mitragliatrici, sia il pilota che il mitragliere sparano sul rosso Albatros, che dopo averli sfilati scende rapido in spirale.
Per quanto colpito e quasi incosciente Richtofen riesce a planare sino al suolo.
Lothar Von Richtofen
I fratelli Richtofen Il proiettile è penetrato nel cranio di Richtofen, e per quanto venga curato con le migliori tecniche che la medicina del tempo permetta, da quel momento continuerà a soffrire di dolorosissime emicranie.
Richtofen ritorna al fronte con il nuovo personalissimo (Fokker ne ha consegnato solo due esemplari, uno è il per i Barone e l'altro per Voss) triplano Fokker Dr.1.
Il suo score è salito a 60, e sino ad ora nessuno ha fatto meglio di lui.
Col Natale arriva la sua 64° vittoria, Manfred ed il fratello Lothar si concedono una breve vacanza a caccia nella foresta di Bialowika.

Nuovamente sul fronte, tra marzo e aprile la falce del Barone miete altre 17 vittime (in verità il tenente D.E. Lewis, la sua 80° vittoria, esce con le proprie gambe dal relitto del suo aereo).

Il Fokker Dr.1 di Richtofen e degli altri assi dello Jasta 11

Il 21 aprile 1918, durante uno scontro che vede coinvolti una trentina di velivoli, mentre insegue a bassa quota il Camel del ten. May, colpevole di aver mitragliato, senza peraltro averlo colpito, suo cugino Wolfram, il Barone viene inquadrato nel mirino del Camel del cap. Roy Brown.
Brown spara diverse raffiche con la sua Lewis, e il Fokker scarlatto plana al suolo presso Sailly-le-Sac, in una zona sotto il controllo della fanteria australiana.
Quando i soldati arrivano al triplano il Barone è già morto.

Roy Brown Wilfrid R. "Wop" May In realtà il capitano Brown non reclamò mai Richtofen tra le sue vittorie, mentre alcuni fanti sostennero di averlo colpito da terra.
Ufficialmente però l'abbattimento del Diavolo o Barone Rosso, Manfred Von Richtofen, fu attribuito a Roy Brown e al suo Sopwith Camel.
Richtofen fu sepolto dagli inglesi con un funerale degno di un eroe, la sua bara fu salutata dalla rituale salva di fucileria e la cerimonia fu identica a quella riservata agli alti ufficiali inglesi.

Leggi alcune pagine dal libro

Le manovre acrobatiche Tecnica di volo, atterraggio e decollo in montagna Le aviosuperfici e i ghiacciai atterrabili della Val d'Aosta e dell'Alta Savoia Parapendio e volo libero Il volo tra le montagne

       

DA QUALCHE PARTE TRA LE NUVOLE
Di Giulio Rabagliati, Da qualche parte tra le nuvole - edizioni De Ferrari - Genova
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