Erwin
Bohme |
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Il 28 Ottobre 1916, durante un combattimento aereo
Manfred Von Richtofen, all'inseguimento
di un avversario, tagliò la strada ad Erwin Bohme ed
Oswald Boelcke, che in formazione serrata
stavano impegnando un altro aereo inglese.
Per evitare l'impatto con Richtofen
Bolecke e Bohme dovettero virare
repentinamente, ma il carrello di Bohme andò a cozzare contro l'ala
superiore dell'Albatros di
Boelcke.
Boheme riuscì poi ad atterrare senza danni, mentre
Boelcke non sopravvisse all'impatto.
Il 4 Febbraio 1917 Bohme conquistava la sua decima vittoria abbattendo
il D.H. 2 di William Curphey.
L'11 Febbraio combattendo contro un
Sopwith biposto fu ferito al braccio sinistro.
Fu nuovamente ferito il 10 Agosto 1917, questa volta alla mano destra.
Ottenne la sua ultima vittoria il 29 Novembre 1917, poco dopo il suo
aereo fu colpito e cadde in fiamme mentre attaccava un F.K.8 in missione
di ricognizione.
Erano passati un anno, un mese ed un giorno dall'incidente in cui perse
la vita Oswald Boelcke.
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In gioventù Bohme praticò molti sports. Era un ottimo pattinatore e
nuotatore.
Durante una gara di nuoto il 30 Luglio del 1905 vinse il "Campionato del
lago di Zurigo" nuotando i 3000 metri in 52 minuti e 40 secondi.
Ottimo alpinista fu l'unico componente straniero del Gruppo Guide
Alpinistiche e Sciistiche elvetiche durante tre anni in cui visse in
Svizzera.
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Dalla Svizzera si trasferì in Africa. Dal suo
punto di vista le montagne erano abbastanza alte ma la terra
troppo stretta per assecondare il suo smisurato bisogno di
spazio e libertà.
Ispirato dalle lettere dell'esploratore svizzero dr. David,
decise di vivere in Africa una vita libera e selvaggia come
esploratore e cacciatore.
Aveva già preso accordi con il dr. David per raggiungerlo in
Africa, quando nel Marzo del 1908 l'anziano esploratore svizzero
morì.
Bohme non rinunciò comunque ai suoi propositi e contattò una
società tedesca che lavorava nell'Africa Orientale.
Fu quindi inviato a New Hornow, nell'attuale Tanzania.
Per trasferirsi in Africa fece a modo suo, attraversando le Alpi
da solo, partendo da Berna, attraversando la catena a Nord del
Cervino sino a Zermatt, da dove scalò il Cervino bivaccando in
parete e poi scendendo dal lato italiano sino a Breuil.
Da qui raggiunse il porto di Genova da cui finalmente si imbarcò
per l'Africa.
A New Hornow si occupò di spedire legname in Germania, alla
Hubertus Mill, dove sarebbe stato lavorato e trasformato in
matite.
Fu quindi per affari che venne in contatto con il direttore
della Hubertus Mill, con cui strinse amicizia e con cui mantenne
ottimi rapporti quando, allo scoppiare della guerra, abbandonò
la sua occupazione per arruolarsi.
Bohme lavorava già da sei anni
questa compagnia tedesca nell'Africa Orientale.
In Tanzania aveva anche costruito una funicolare che andava
dalla ferrovia di Usambara, a sud est del Kilimanjaro sino a New
Hornow,
Nel Luglio del 1914, Erwin Bohme era a casa in Germania per un
periodo di vacanza, dove, appassionato di montagna, si stava
organizzando per fare un'escursione sulle Alpi. |
Ma
invece di partire per la Svizzera si arruolò volontario nella
neonata aeronautica tedesca.
Nonostante l'età "avanzata" (aveva già 35 anni) riuscì a farsi
accettare alla scuola di volo di Lidenthal, vicino a Lipsia.
Pur essendo il più anziano tra gli studenti piloti, Bohme era
giovanile nel carattere, aveva un fisico eccezionale, e,
soprattutto, nervi d'acciaio.
Passò col più alto dei punteggi tutti e tre gli esami necessari
al conseguimento della licenza di volo.
Ma, con suo disappunto, lo trattennero a Lipsia per un anno come
istruttore, fino al Dicembre 1915, quando fu finalmente mandato
al fronte.
Il 20 Maggio 1916 il
direttore della Hubertus Mill e sua moglie stavano
festeggiando le nozze d'argento.
Nel pomeriggio un aeroplano militare, proveniente da
Berlino, si era messo a girare in tondo sopra il
ricevimento.
Ben presto il velivolo si guadagnò l'attenzione degli
invitati che uscirono all'aperto per osservarlo.
Il pilota planò ed atterrò in un campo li vicino. Purtroppo
l'erba era fradicia e, alla fine della corsa di atterraggio
l'aero impuntò le ruote nel terreno e si capovolse.
Dall'aereo uscirono, fortunatamente illesi, tre persone:
Erwin Bohme, che aveva profittato di una licenza per venire
a fare gli auguri al suo amico direttore, il fratello più
giovane di Bohme, Martin, anch'esso pilota, e Ludwing Weber,
un loro camerata, che per l'occasione aveva pilotato l'aereo
(ed era quindi il responsabile dell'incidente).
Gli ospiti inattesi furono simpaticamente accolti e mentre i
fratelli Bohme rimasero qualche giorno a casa Bruening,
Weber riprese l'aereo riparato alla meglio e rientrò a
Doberitz lo stesso giorno. |
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Questo
atterraggio brusco ebbe un'importanza fondamentale nella vita di
Erwin Bohme: fu in questa occasione che conobbe la più grande
delle figlie della coppia festeggiata, Annamarie.
Da quel momento Bohme intrattenne una fitta corrispondenza con
Annamarie Bruening, che terminò nel loro fidanzamento
ufficiale nel Novembre del 1917.
Le lettere verranno poi raccolte in un libro: "Lettere di un
pilota da caccia tedesco ad una ragazza", pubblicato nel 1930.
Sfortunatamente Erwin Bohme non vivrà abbastanza per coronare il
suo sogno d'amore con Annamarie.
Nel pomeriggio del 29 Novembre 1917, dopo aver abbattuto la sua
ventiquattresima vittima, un Sopwith Camel, vicino a Ypern, si
trovò circondato dagli aerei del 10° Squadrone dei RFC mentre
ancora stava cercando di abbattere un FK 8 in missione di
ricognizione fotografica.
Erwin Bohme fu colpito a morte. |
28
Ottobre 1916 |
Nel pomeriggio del 28 Ottobre 1916
Boelcke e il suo Jagdstaffel 2
decollarono per intercettare il 24° Squadrone del maggiore
Hawker.
Era la sesta missione di Boelcke
per quel giorno sopra la Somme, e, stanco, e con la fretta
di decollare, Boelcke si dimenticò
di legarsi con la cintura di sicurezza.
Con Erwin Bohme quale sua ala, il più grande asso e tattico
tedesco comandava la sua pattuglia contro due
DH2 dello squadrone di
Hawker.
Boelcke attaccò l'asso inglese
cap. Arthur Knight, Manfred Von
Richtofen si lanciò all'inseguimento dell'altro
Airco, pilotato dal ten.
Alfred E.Mckay, canadese.
Come era nella normale procedura, pur se nella foga di una
battaglia, Bohme seguiva da vicino
Boelcke.
All'improvviso, nel tentativo di disimpegnarsi da
Richtofen, e forse con
l'intento di aiutare Knight, Mckay si frappose tra il suo
compagno e la coppia Boelcke-Bohme.
Mckay passò vicinissimo a Boelcke,
e, probabilmente, subito dopo di lui anche
Richtofen che lo pressava,
ormai prossimo a poterlo colpire con una raffica decisiva.
Boelcke per evitare di impattare in Mckay o
Richtofen dovette virare
bruscamente a destra, e la sua ala superiore andò ad
agganciare il carrello di Bohme.
Boelcke riuscì a mantenere il controllo dell'Albatros
D.II, pur se con l'ala fortemente danneggiata, riuscendo
a farlo planare sino al suolo e a toccare neanche troppo
bruscamente.
Purtroppo il fatto di non essere legato all'abitacolo gli
impedì di sopravvivere al pur non fortissimo impatto.
Più tardi, quella stessa sera, un
DH2 solitario lasciò cadere sul campo dello Jasta 2 una
corona di fiori, "Alla memoria del Comandante Boelcke,
nostro coraggioso e valoroso avversario". |
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