Pantegana al limone
Un po' di storia.
Ovviamente (spero che fosse già scontato per tutti), la pantegana (grosso topone), in questo piatto non entra neanche da lontano. La prima volta che cucinai questo piatto fu quando, ancora non conoscevo affatto la cucina cinese, e volevo fare colpo su una mia amica offrendogli un pasto casalingo ma "esotico". Inventai la ricetta che poi vi descriverò, servii con bacchette (che lei subito abbandonò per la tradizionale forchetta) e, quando lei mi chiese: Come si chiama questo piatto? Non trovai niente di meglio che "E' un piatto tipico indonesiano, "pantegana al limone", ma visto che non riuscivo a trovare la pantegana, mi sono arrangiato con dei gamberoni... Direi che comunque è venuto buono lo stesso."
Per la cronaca (incredibile ma vero) la mia amica non sapeva cosa fosse una pantegana e la battuta perse tutto il suo effetto... Ma la ricetta era buona, l'ho quindi ripetuta in più occasioni, ed il nome è rimasto.

Ingredienti:
  • Pasta - Bavette ( in mancanza spaghetti grossi, ma fate uno sforzo e scendete alla Coop a comprare le bavette, viene decisamente meglio)- 100g a testa sono una porzione onesta, specie se esagerate con gli altri ingredienti.
  • Cipolla - 1 grossa tagliata a fette dimensione patatine fritte.
  • Peperoncino (pochissimo, a me piace, ma più volte mi sono sentito dire che la pasta era squisita ma immangiabile, non tutti hanno la bocca foderata di amianto)
  • Olio - burro - un dado da brodo - aromi tipo salvia e rosmarino (pochissimo) -  zafferano
  • Frutti di mare e gamberoni.

Qui apro una parentesi. ( ) Io utilizzo per questo piatto roba congelata. Ovviamente con il pesce fresco il gusto ci guadagna, ma (e lo vedrete), il piatto, che in realtà è piuttosto economico, diventa una vera portata di lusso.
L'ideale è utilizzare roba surgelata per il sugo vero e proprio e aggiungere, cucinandoli a parte, pochi "pezzi forti" freschi, come ad esempio cozze, tartufi di mare, gamberoni (se volete esagerare, un piccolo astice a porzione).
Attenzione alla roba col guscio! Sicuramente vongole, cozze, tartufi, sono migliori freschi, ma spesso accade che nel mucchio di ottimi bivalvi (si chiamano così) si intrufoli un pezzo vuoto, o meglio, nei gusci, al posto del gustoso mitile, troverete sabbia in quantità. Se avete la sventura di mettere questa specie di bomba ad orologeria nella pasta, l'effetto sarà disastroso e avrete buttato via qualche deca di ottimo pesce (oltre ad aver seriamente compromesso il resto della serata). Il mio consiglio è di utilizzare per il "grosso" del sugo roba surgelata e aggiungere pochi pezzi (tipo 2/4 a testa) freschi e dopo averli puliti uno ad uno.
Andate in un negozio specializzato in surgelati (trovate più roba e a prezzi più bassi che nei supermercati) e rifornitevi di:

  1. Cozze sgusciate (in assenza o per variare, usate vongole)
  2. Ciuffi di totani e/o calamari - anellini
  3. Seppioline (pulite)
  4. Code di gamberetti (o gamberetti, ma poi dovrete scartare la corazza e questo per alcuni è imbarazzante)
  5. Surimi di granchio (potete far finta di non saperlo, ma in realtà è volgare nasello)
  6. Filetti di triglia (senza squame e spine, introvabili ma vale la pena cercarli un po', se non li avete ... pazienza)
  7. Cozze col guscio (in genere sono più grosse e di qualità superiore rispetto a quelle sgusciate)
  8. Gamberoni (quelli di fiume, di colore blu, vanno benissimo, ma potete anche usare gamberoni, mazzancolle sino ad astici e aragoste)

Un limone a porzione.

Ingredienti irrinunciabili sono le cozze sgusciate (o le vongole, ma il sapore cambia decisamente), seppioline o totani, cipolla, burro e zafferano. Gli altri potete sostituirli a fantasia, badate solo a fare in modo che tutto venga cotto correttamente e, preferibilmente, scegliete roba senza spine: perdendo tempo a spinare il pesce la pasta si fredda e non è più la stessa cosa. Per lo stesso motivo sarebbe bene che aveste cura di aprire in due (nel senso della lunghezza) i gamberoni.

  • In una padella larga (dovrà contenere tutto quanto, bavette comprese) fate il soffritto con la cipolla, aggiungete il dado, gli aromi e il (pochissimo) peperoncino (non lo zafferano), il burro lo metterete quando aggiungerete il pesce. Cuocete a fuoco piuttosto vivo.
  • Contemporaneamente mettete l'acqua per la pasta sul fuoco.
  • Quando le cipolle cominciano a cambiare colore aggiungete le cozze sgusciate, i ciuffi di totani, le seppioline e i gamberetti e i filetti di triglia. Se utilizzate gamberoni surgelati metteteli ora, se invece utilizzate roba fresca sarà bene aggiungerla in seguito o cucinarla a parte.

In generale è meglio scongelare il pesce prima di cucinarlo, ma se proprio siete pigri, potete buttarlo in padella così come è, ancora congelato.
Non mettete il coperchio (oppure lasciatelo se utilizzate il pesce ancora congelato e toglietelo non appena il ghiaccio si è sciolto) e aspettate che il tutto si asciughi.

  • Aggiungete il surimi e le cozze fresche (o quelle congelate col guscio che però avete fatto sgelare a parte).
  • Se già non lo avete fatto, adesso è il momento per i gamberoni, aggiungeteli. Abbiate cura di aprirne il dorso, ne uscirà un umore molto saporito che darà valore al sugo.

Normalmente il pesce è pronto contemporaneamente o quasi alla pasta.

  • Scolatela e versatela (ben asciutta) nella padella con il pesce. Giratela bene e quindi, poco prima di spegnere il fuoco, aggiungete lo zafferano. Rimescolate sino a quando tutto non diventa del medesimo colore (giallo).
  • Servitela nei piatti e aggiungete il limone tagliato a spicchi, lasciando liberi i commensali di decidere se spremerlo o meno e in che quantità sulla pasta.

Buon appetito.

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Un nuovissimo romanzo che vi consigliamo: La storia di un pilota americano nei cieli di Francia della I Guerra Mondiale. Avventura, sentimento,  amore, e tante capriole nel cielo. Io so che incontrerò il mio destino da qualche parte tra le nuvole. Io non odio coloro contro cui combatto, e non amo coloro che difendo.  Non fu la legge o il dovere che mi hanno costretto a combattere,  Fu un solitario impulso di piacere che mi spinse a queste zuffe tra le nuvole.  E uno spreco di fiato mi sono sembrati gli anni passati,e quelli che verranno,  se li paragono a questa vita, o a questa morte.