Billy Bishop,
Lone Hawk |
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Billy Bishop frequentò il Royal Military College prima
di essere inserito nel 4° Reggimento Fucilieri a Cavallo all'inizio
della guerra.
Dopo aver servito oltremare con le forze canadesi, si fece trasferire al
Royal Flying Corps nel Dicembre del 1815, dove volò come osservatore col
21° Squadrone sugli R.E.8 e sui B.E.2c.
Durante questo periodo non sparò un solo colpo di mitragliatrice. |
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Durante un atterraggio di emergenza si ruppe le ginocchia e trascorse
alcuni mesi in ospedale.
Nella primavera del 1916 cominciò il corso di volo con un vecchio ed
obsoleto Farman, nonostante soffrisse il mal d'aria, ottenne il brevetto
di volo. |
Trascorse gli ultimi mesi del '16 in Inghilterra, volando nell'Air
Defense, a proteggere il suolo britannico dalle incursioni degli
Zeppelin.
Volò con il Nieuport 17 e con l'S.E.5a, e in realtà fu considerato da
molti un pilota mediocre; era però un ottimo tiratore (l'S.E. 5a era un
velivolo che |
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permetteva di sparare con buona precisione già
a grande distanza, e Bishop da parte sua aveva maturato un'ottima esperienza come
tiratore nelle file dei Fucilieri Canadesi).
Fu decorato con la DFC (Distinguuished Flying Cross) per aver
abbattuto 25 aerei in 12 giorni, e quindi ricevette la
Victoria Cross per aver attaccato da solo un campo tedesco
presso Arras. |
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In quella occasione lui dichiarò
di aver abbattuto sette aerei (sei Albatros e un ricognitore
biposto).
Bishop volava da solo, e la maggior parte delle sue vittorie non furono
confermate da altri testimoni.
Nel 1985, dopo anni di polemiche, un programma televisivo
intitolato "Il Kid senza testimoni" ebbe come conseguenza
un'indagine governativa, che alla fine discreditò il film, in
pratica riabilitando definitivamente l'asso canadese. |
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Nel Marzo del 1917 Bishop fu assegnato al 60° Squadrone, dove ebbe la
fortuna di incontrare il caporale Walter Bourne, che era stato il
meccanico di Albert Ball.
Da Bourne Bishop imparò la pignola attenzione per ogni nastro o tamburo
di munizioni.
Bourne raccontò al novizio canadese ogni particolare
delle tattiche di combattimento di Ball, e Bishop imparò ad amare il
suo Nieuport, che arrivò a definire "il mio lussuoso Yacht in
miniatura".
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Più "umano" di molti suoi colleghi, Bishop preferiva pensare ai
combattimenti aerei come ad un grande gioco, e ai suoi avversari
solo come "bersagli meccanici, aerei" e cercava di allontanare
l'idea che a bordo di quelle macchine vi fossero dei ragazzi
tedeschi. |
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La sua tattica preferita consisteva nel puntare
frontalmente addosso al nemico, evitandolo all'ultimo momento, dopo
averne colpito il motore. |
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Bishop fu coinvolto in uno dei rari
duelli aerei tra assi della I Guerra Mondiale.
Nella primavera del 1917, dopo aver già eseguito il
pattugliamento mattutino, nel primo pomeriggio Bishop ed altri
sei compagni decisero di fare un secondo "giro" sul fronte.
Dopo 15 minuti di volo i sette Nieuport superavano le linee
tedesche ed avvistavano cinque Albatros.
Mentre Bishop manovrava per portarsi in coda ai tedeschi, altri
quattro Albatros, questa volta erano i rossi
Albatros del Jasta
di Richtofen, attaccarono i
Nieuport.
Presto Bishop ed il Barone Rosso si trovarono a duellare
isolati.
Bishop inquadrò nel mirino per pochi istanti il velivolo del
Barone, ma la mitragliatrice si inceppò.
Per alcuni minuti fu il turno del canadese di evitare i colpi
dell'asso tedesco, poi Bishop riuscì a sbloccare la
mitragliatrice e a colpire con una raffica il cofano di
Richtofen.
All'arrivo di quattro Sopwith Triplane di un'unità navale
inglese, i tedeschi abbandonarono. |
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Nell'autunno del 1917 Bishop era il più famoso degli assi alleati,
accreditato di quarantasette vittorie.
La corona d'Inghilterra lo aveva insignito della M.C.(Military Cross),
la D.S.C. (Distinguished Service Cross), la D.S.O. (Distinguished
Service Order) e la V.C. (Victoria Cross, quest'ultima per il già ricordato raid solitario su un aeroporto
tedesco).
I giornali americani e canadesi riportavano le sue gesta.
Bishop ritornò in Canada e sposò la sua fidanzata. Anche se a questo punto la guerra per lui poteva
essere conclusa, Bishop volle tornare sul fronte.
Organizzò un nuovo squadrone di S.E. 5a: l'85°.
Scelse personalmente i piloti, incluso un buon numero di
americani.
In quest'ultima fase Bishop abbatté altri venticinque aerei, e
venne quindi inviato a Londra ad organizzare la Royal Canadian Air
Force (RCAF).
Durante la Seconda Guerra Mondiale ebbe il grado di Generale di
Divisione.
Morì l'11 settembre del 1956 |