Imparare la chandelle è importante per imparare a coordinare le manovre.
La manovra correttamente eseguita comporta una virata di 180°, a metà della quale l'aereo deve presentarsi esattamente "a coltello", cioè con le ali perpendicolari al terreno, eseguita durante una salita ripida.
A fine manovra l'aereo si troverà voltato di 180°, ad una quota più alta rispetto a quella iniziale e ad una velocità appene superiore a quella di stallo.
Vista di lato il velivolo deve sembrare salire lungo una spirale a passo costante.
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E' molto difficile valutare l'esattezza
dell'esecuzione da bordo del velivolo. Occorre (ma sarebbe sempre bene che ci fosse) un compagno esperto o meglio un istruttore che seguendola da terra corregga il pilota per radio. Il difficile della manovra consiste nel coordinare virata e salita in modo da chiudere esattamente a 180° dalla rotta di entrata e con velocità appena superiore a quella di stallo, ma ancora sufficiente per riprendere l'assetto orizzontale senza perdere quota. Velocità più basse sarebbero penalizzate dalla necessità di eseguire un'affondata per uscire dallo stallo, mentre velocità più elevate significherebbero una manovra "piatta", con una pendenza a salire insufficiente o non costante. |
| Velocità di entrata | G Max | Coefficiente di difficoltà | |
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2.5 VSI |
+2.5 |
- Ingresso: velocità 2.5 VSI, ali livellate, assetto leggermente sotto l'orizzontale. Prendiamo un riferimento di direzione sull'orizzonte.
- Virata: Si vira dolcemente mentre si inizia una salita ripida. Manetta tutta dentro e pallina al centro.
- 90°: A metà virata le ali devono essere perfettamente a coltello, manetta sempre tutta dentro e salita ripida.
- Uscita: Concludiamo la manovra sempre col motore al massimo, ali livellate e velocità appena superiore alla velocità di stallo. Subito dopo dovremo recuperare l'assetto orizzontale senza ne perdere ne guadagnare quota. La nostra rotta dovrà essere variata esattamente di 180° rispetto alla rotta di entrata.
