La vite (spin) |
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La vite è una condizione di volo stabile quanto il volo livellato.
Ed è questo che la rende una situazione pericolosa.
Entrare non intenzionalmente in vite e (soprattutto) restarne sconvolti e
farsi prendere dal panico è normalmente un evento che porta al disastro.
Il pilota in panico tende a tirare a se la cloche, che è esattamente
l'opposto di quanto deve fare.
Entrare in vite può essere molto pericoloso anche per un pilota capace ma
che abbia al fianco un passeggero che, spaventato, si aggrappi alla cloche
impedendogli di eseguire la manovra corretta.
Siccome in vite si perde rapidamente quota, il tempo per reagire è limitato
e qualsiasi intoppo può risultare fatale.
Fatta questa necessaria premessa, vediamo cosa è la vite. |
Se allo stallo l'aereo imbarda violentemente, l'ala esterna si
mantiene ad un'incidenza inferiore a quella di stallo, mentre quella
interna stallerà decisamente.
Durante la rotazione, mentre l'ala esterna continua a mantenere una
certa portanza, quella interna si comporta come un foglio di carta che
cade, non avendo di fatto alcuna efficienza.
Sempre in questa situazione la resistenza dell'ala più bassa è
superiore a quella dell'ala più alta, e ciò contribuisce a mantenere
la rotazione.
Questa situazione, con i comandi mantenuti a fondo corsa (pedale e
cloche alla pancia) è una condizione di stabilità. L'aereo una volta
in vite continua la sua spirale senza che il pilota debba intervenire
ulteriormente.
La vite è una condizione che si accompagna sempre allo stallo e a una
successiva imbardata.
Quasi tutti gli aerei dell'aviazione generale, se entrano in vite, ne
escono da soli se i comandi vengono lasciati liberi e se viene tolta
manetta. |
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Anche per un velivolo acrobatico è possibile uscire dalla
vite semplicemente lasciando i comandi (cloche e pedaliera) e
riprendendoli una volta che è cessata la rotazione.
Ma questo modo implica una perdita di quota notevole e, soprattutto, per
quello che riguarda le manovre acrobatiche, comporta un'uscita disordinata
e casuale, mentre l'acrobazia vuole precisione.
La vite acrobatica, in particolare, è una manovra intenzionale. Si
inserisce in un programma per cambiare direzione in uscita da un'altra
figura o per perdere quota in poco spazio.
Durante la I e la II Guerra Mondiale entrare in vite sopra una nuvola (con
la certezza di essere fuori dalle montagne) era un modo pratico per
"forare" e rientrare al campo (basta la sicurezza che la nube non arrivi
sino al suolo).
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Dalla posizione di volo orizzontale si toglie motore e
si mantiene la quota alzando il muso sino a raggiungere l'assetto di
stallo.
Un istante prima di stallare si spinge a fondo un pedale (ad es. il
sinistro) e si tira la cloche alla pancia.
L'aereo entra in vite, è importante avere chiari riferimenti al suolo
perché per eseguire la manovra correttamente dovremo uscire con un
angolo di rotta prestabilito (abitualmente 180° dalla prua iniziale,
ma si può scegliere di eseguire una figura diversa ed uscire sulla
stessa prua o con una deviazione di 90°).
Osservando i riferimenti al suolo (il muso punta verso il basso e il
suolo è davanti a noi) contiamo il numero di giri che intendiamo fare
tenendo d'occhio l'altimetro (non dobbiamo scendere sotto i 1200 ft). |
Quando siamo nella posizione corretta per uscire spingiamo a fondo il
pedale opposto (ad es. il destro) e riportiamo la cloche al centro.
L'aereo si stabilizza e riprende velocità, richiamiamo dolcemente e
diamo motore mentre ritorniamo in assetto orizzontale.
Errori che non si devono fare: cercare di contrastare la rotazione con
la cloche. Questo renderebbe asimmetriche le ali, accentuando
l'effetto dello stallo. Durante la richiamata finale è sempre in
agguato lo stallo in caso di manovra troppo brusca.
Ricordo che questo tipo di stallo, in velocità, in realtà non causa
altri effetti se non una violenta imbardata che non è affatto
pericolosa, ma ci farà concludere la manovra in modo disordinato,
portando la prua fuori dalla traiettoria prevista. |
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Velocità di entrata |
G Max |
Coefficiente di difficoltà |
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VSI |
+2 |
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Le fasi della manovra sono:
- Ingresso: velocità VSI, ali livellate, assetto cabrato. Prendiamo un riferimento di direzione
sul suolo. Allo stallo tutto piede e cloche alla pancia.
- Vite: teniamo premuto il pedale e la cloche alla pancia.
- Basandoci sul riferimento al suolo contiamo i giri di vite che
abbiamo previsto di fare. Uno sguardo alla quota che non deve scendere
sotto i 1200 ft (1000 ft per non uscire dal campo di gara e 200 ft per
concludere la manovra).
- Per uscire: piede opposto e cloche al centro (su alcuni velivoli
cloche avanti)
- Stoppata la rotazione cloche in avanti quel tanto che basta per
disporre l'aereo perfettamente verticale.
- Tiriamo la cloche e ridiamo gradualmente manetta sino a ritrovarci in volo
orizzontale.
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