Arthur Roy Brown |
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Roy Brown è famoso per aver abbattuto
Manfred Von Richtofen, il Barone Rosso.
Intelligente e timido, Roy Brown amava il volo da sempre.
Subito dopo esser entrato nel Royal Naval Air Service, nel 1915, quasi
si uccise durante un volo di addestramento rovinando al suolo con un
Avro 504.
Ricoverato in ospedale, finalmente guarito fu inviato al fronte con il
IX Squadrone Navale nell'Aprile del 1917.
Riassegnato all' XI Squadrone Navale, ottenne la sua prima vittoria il
17 Luglio del 1917, abbattendo un Albatros
D.III con un Sopwith Pup.
Nell'autunno ritornò al IX Squadrone, dove volò col
Sopwith Camel.
Assunse il comando dello Squadrone nel Febbraio 1918.
Il 21 Aprile 1918 risultò vincitore del più famoso combattimento aereo
della storia.
Il gruppo di Brown incontrò lo Jasta 11 del Diavolo Rosso.
Nel combattimento che seguì Richtofen si
portò alle spalle del tenente May, e Brown, accorso in aiuto del
compagno, si accodò a sua volta al rosso
Fokker
DR.1 di
Richtofen riuscendo a colpirlo e ad
ucciderlo.
Per questa azione fu decorato con la Distinguished Sevice Cross.
Nel 1919 Brown tornò in Canada dove fondò una piccola compagnia
aerea e una rivista di aviazione.
Durante la II Guerra Mondiale non fu accettato nella Royal Canadian
Air Force e si dedicò alla politica.
Fu candidato al parlamento , ma perse le elezioni. |
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Arthur Roy Brown nasce il 23 Dicembre 1893 a
Carleton Palce. trenta miglia ad ovest di Ottawa, in Ontario.
Suo padre possedeva un mulino e una compagnia elettrica, il che ne
faceva una famiglia benestante.
I Brown erano cinque, oltre a Roy c'erano i fratello Horace ed
Howard e le sorelle Margaret e Bessie.
Da ragazzo Roy fu un discreto atleta, praticando per lo più hockey.
Le sue doti atletiche furono sufficienti a procurargli una proposta
da parte degli Ottawa Senators, ma il padre lo dissuase.
Fu un ottimo studente nella high school (il nostro Liceo), ma per
permettergli di aiutare nell'azienda di famiglia fu mandato ad una
scuola commerciale (la nostra Ragioneria).
Roy avrebbe poi voluto iscriversi all'università, ma in pratica non
poteva in quanto in effetti gli mancava un vero e proprio diploma.
Lo aiutarono lo zio Will e la zia Blanche, permettendogli di
terminare la High School a Victoria negli anni 1913/1915.
Nel 1915 entrò all'Accademia Ufficiali, ma ben presto rimase
affascinato dalle nuove "macchine volanti".
In un mondo che si approntava alla guerra, l'idea di combattere nel
cielo era senz'altro preferibile all'orrore delle trincee.
Sia il Royal Flying Corps che il Royal Naval Air Service stavano
reclutando in Canada giovani che dimostrassero attitudine al volo.
In pratica bisognava seguire per proprio conto un corso basico di
volo.
Il padre fu contrario all'arruolamento nel RFC, che appariva troppo
pericoloso, mentre diede il suo consenso al RNAS, immaginando
compiti più "tranquilli", a pattugliare le coste di Francia, Belgio
e Inghilterra. |
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La sola scuola di volo canadese era a Toronto, ma
non aveva posto. Così Roy e altri tre amici, tra cui Stearne
Edwards, risolvettero per frequentare la scuola dei Fratelli Wright
a Dayton, Ohio, da cui oltre a lui usciranno altri nomi famosi nel
mondo aeronautico, come "Red" Mulock, che diventò il primo asso
nella RNAS e Air Commodore della Canadian Air Force prima della II
Guerra Mondiale. Lo stesso Stearne diventerà un asso.
Come prima cosa dovettero firmare un documento che sollevava i
Wright da qualsiasi responsabilità in caso di incidente.
Le lezioni, poi, erano terribilmente costose: 250$ per 4 ore di
volo, un po' più di un dollaro al minuto.
Un costo tranquillamente paragonabile a quanto costa oggi un'ora di
volo, ma all'epoca il denaro aveva un altro valore! |
Spendendo 600$, con circa sei ore di
volo con istruttore e avendo eseguito da solista il solo volo
d'esame, Roy Brown ottenne il suo brevetto (n.361) il 13 Novembre
del 1915.
I quattro amici entrarono nel RNAS per scoprire che almeno qui la
paga era più alta che non nel RFC.
Una volta in Inghilterra frequentarono la scuola di volo di
Chingford, dove poterono familiarizzare con gli aerei moderni,
completamente diversi e decisamente più performanti dei velivoli dei
Wright.
A scuola i quattro amici canadesi erano diventati "The Hobo Quartet".
Stearne, dimostratosi un vero talento naturale, ottenne velocemente
il suo brevetto, mentre Roy ebbe non pochi problemi, specialmente
dopo aver sfasciato un Avro 504.
Dal relitto dell'aereo Roy uscì con le proprie gambe e percorse più
di mezzo miglio per raggiungere un telefono.
Dall'incidente, però, riportò la frattura di una vertebra e dovette
passare due mesi in ospedale.
Dopo un ulteriore mese di licenza ritornò alla scuola di Chingford
nell'Agosto del 1916. |
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In Settembre fu inviato alla scuola di tiro di
Eastchurch.
Non particolarmente abile nel tiro, fu finalmente mandato a Cramwell,
per completare l'addestramento, nel Gennaio del 1917.
Nel Marzo del 1917 fu aggregato al IX Naval Squadron e cominciò a
pattugliare le coste belghe su un agile Sopwith Pup.
Il Pup era meno armato del suo antagonista naturale, il tedesco
Albatros D.II, ma era più
manovrabile.
Sopra i 14.000 piedi l'Albatros praticamente non riusciva neanche a
volare, mentre il Pup era ancora agile e monovriero.
La tattica degli alleati era quindi tenersi in quota in modo da
avere un discreto vantaggio sui caccia tedeschi. |
Sebbene il IX avesse in dotazione anche dei
Sopwith Triplane, Brown
non ne pilotò mai in combattimento.
Il compito del RNAS era proteggere la
flotta nel Mare del Nord, scortare le missioni di bombardamento,
individuare gli idrovolanti tedeschi ed intercettare gli Zeppelin di
ritorno alle loro baso dopo aver bombardato l'Inghilterra.
In Aprile, però, con l'inizio della battaglia di Arras, gli
squadroni di aviazione navale vennero affiancati al RFC e inviati
sulla inea del fronte. |
Si potrebbe dire "fortunatamente" May si ammalò nell'Aprile del
1917, quello che verrà poi chiamato il "Bloody April" (Aprile di
sangue) a causa delle perdite subite dall'aviazione alleata quando
il nuovo Albatros D.III si
presentò sul fronte pilotato da gente come i due fratelli
Richtofen, Voss,
Udet, Rumey...
Rientrato in servizio Brown venne impiegato nell'XI Squadrone come
istruttore.
Nel frattempo erano finalmente arrivati i nuovi
Sopwith Camel.
Il 17 Luglio Brown ottiene la sua prima vittoria.
In realtà le vittorie di Roy Brown avrebbero potuto essere molte di
più, ma per gli standard delle aviazioni inglesi per potersi veder
assegnata una vittoria occorreva una testimonianza del completo
abbattimento del velivolo, ciò che significava seguirlo sino
all'impatto con il suolo. |
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Durante la II Guerra Mondiale, invece,
per ottenere la vittoria sarebbe poi bastato la semplice
constatazione del "fuori controllo", senza necessariamente una
testimonianza sul vero e proprio impatto a l suolo.
Brown non vedeva la guerra come uno sport, si rendeva conto del
fatto che a bordo degli aerei nemici c'erano ragazzi come lui e non
aveva nessun interesse a seguire la caduta e quindi l'impatto col
suolo delle sue vittime.
Pertanto probabilmente gli vennero assegnate meno vittorie di quante
in effetti non avesse conquistato.
Poco tempo dopo Brown si ammalò nuovamente.
Roy soffriva di gastrite, aggravata sia dallo stress dei
combattimenti che dal dover respirare i fumi d'olio di ricino
bruciato e polvere da sparo che venivano dal cofano e dalla
mitragliatrice.
Questo tipo di problema era in realtà molto comune, e dovuto
essenzialmente ai motori rotativi, che per il loro funzionamento
bruciavano enormi quantità di lubrificante. E l'olio di ricino,
oltre che un buon lubrificante è anche un potente lassativo!.
Mentre era con l'XI Brown abbatté altri tre aerei, ma, per i
motivi già indicati (nessuno, nemmeno lo stesso Brown,
testimoniò sull'impatto al suolo) non gli vennero accreditati.
Nell'Agosto del 1917 ritrova al IX Squadrone Stearne Edwards, che in
verità aveva già ottenuto il comando del VI.
Purtroppo, in seguito alle numerose perdite patite dal IX e dal X,
il VI fu smembrato ed i piloti vennero assegnati al IX e al X in
sostituzione dei caduti.
Roy ebbe un'altra settimana di licenza, a fine Agosto, questa volta
per una tonsillite.
In Ottobre, di base ad Ostend, si vide impegnato in diversi
combattimenti aerei.
Il 6 di Ottobre venne decorato con la Distinguished Service Cross,
per le sue vittorie e per il coraggio dimostrato in combattimento. |
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Nel bel mezzo di un affollato combattimento le sue
mitragliatrici si incepparono.
Brown stava per abbandonare quando si accorse di un aereo alleato
che stava cercando di sfuggire a quattro Albatros.
Brown girò il suo Camel e, nonostante fosse disarmato, si buttò tra
i tedeschi per permettere al pilota inglese di scappare.
Il 16 di Ottobre fu promosso caposquadriglia.
Dal Novembre al Febbraio 1918 Brown e Edwards rientrarono a casa per
una lunga licenza.
Come è tipico nello stile militare tutti e due rientrarono giusto in
tempo per esser rispediti in Inghilterra a recuperare nuovi aerei. |
A causa delle pessime condizioni del
tempo dovettero in pratica prolungare la licenza di alcune
settimane.
Tornati al fronte con i nuovi Camel BR.1, potenziati dai nuovi
motori Bentley.
Il 1° Aprile 1918 nasce la Royal Air Force, che raccoglieva sia il
RFC che il RNAS, Brown e Edwards nella nuova RAF assunsero il grado
di capitani.
La guerra oramai volgeva al termine, e in aria erano rimasti solo i
veterani come Fonck, Collishaw, Bishop, Richtofen, e i novellini.
La vita media di un pilota della RAF al fronte era di 11 giorni!
E questo spiega la facilità con cui, in questo ultimo scorcio di
guerra, i veterani conquistavano vittorie su vittorie.
In Aprile, Raymond Collishaw fece visita a Brown.
Brown era distrutto, sia fisicamente che mentalmente. Come molti
altri piloti contrastava l'effetto dell'olio di ricino ingerendo un
miscuglio di latte e brandy. In pochi mesi aveva perso più di sei
chili.
Collishaw gli propose di smettere di volare ma Brown rifiutò.
La vita a Bertangles era uno schifo. Non c'era acqua calda per
lavarsi, anche gli ufficiali erano accampati in tenda e ogni mattino
veniva salutato da una fredda e bagnatissima nebbia.
Stavano leggermente meglio Cappy, a 45 miglia da Bertangles, i
tedeschi dello Jagdstaffel 11, il "circo volante" di
Manfred Von
Richtofen. |
21 Aprile 1918 |
La giornata si
presentò fredda e nebbiosa come al solito, schiarendo solo verso le
nove del mattino.
Sia i tedeschi che gli alleati scaldarono i motori e lasciarono i
loro campi più o meno alle nove e un quarto.
I tedeschi avvistarono ed attaccarono un paio di RE98 australiani,
ma persero un triplano mentre i due ricognitori riuscirono a
fuggire.
Brown vide i tedeschi e diede ordine a May, al suo primo
combattimento, di restare alto, in riserva, mentre guidava il 209°
all'attacco.
I triplani si dimostrarono più agili dei
Camel e in breve lo stesso
Brown se ne trovò due in coda.
May, visti passare sotto di lui diversi Fokker, si lanciò in
picchiata sparando all'impazzata sugli aerei tedeschi.
Non ne colpì neppure uno e ottenne anzi di inceppare le
mitragliatrici.
Felice comunque di essere sopravissuto alla sua prima battaglia e
con le armi ormai inutilizzabili fece rotta per rientrare al campo.
Ma
Von
Richtofen, che aveva osservato la scena, e aveva visto May
sparare su suo cugino Wolfram, si buttò al suo inseguimento.
May si accorse di Richtofen solo quando i primi proiettili del
barone cominciarono a crivellare le ali del suo
Camel.
Giratosi e finalmente realizzato di avere alle spalle il più
feroce mastino dell'intera aviazione tedesca si lanciò in una
serie di manovre evasive, zigzagando e roteando per sfuggire al
Barone tedesco.
Ma un novellino non poteva certo competere con chi aveva già
abbattuto ottantaquattro nemici, e Richtofen in breve fu
chiaramente in posizione per colpirlo nuovamente. |
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Brown, visto
May in condizione disperata, abbandonò il combattimento e si
lanciò a sua volta sul triplano del Diavolo Rosso.
Ciò che salvò May fu che le mitragliatrici di Richtofen non
funzionarono bene.
L'arma di sinistra era completamente bloccata, mentre quella di
destra gli permetteva di sparare un solo colpo e dopo doveva
essere ricaricata manualmente.
Richtofen fece tre errori, contravvenendo a tre delle regole che
lui stesso insegnava: non volare sopra le linee nemiche, non
volare da solo e non volare basso!
Brown raggiunse il Fokker di Richtofen dal quadrante posteriore
destro, sparando una lunga raffica ravvicinata prima di dover
virare per evitare la collisione. |
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Il Fokker continuò
ancora per un po' a volare sulle linee alleate, sotto il tiro
incessante dei fanti da terra.
Dopo poco oscillò e si piantò nel terreno.
L'aeroplano restò sul campo per diverse ore sotto il fuoco di
fanteria ed artiglieria, sino a quando un gruppo di soldati
australiani non lo raggiunse e non estrasse, aiutandosi con una
corda, il corpo di Richtofen.
I soccorritori, in verità, si preoccuparono più di recuperare
souvenirs dal triplano che di consegnare il corpo del pilota alle
cure dei medici.
Finalmente Richtofen fu trasportato da un'ambulanza australiana a
Poulanville, e ricoverato in un hangar.
Brown vi si recò nel pomeriggio. |
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Le sue parole
furono di dolore, gli occhi di Richtofen aperti, i denti
sfondati dall'urto contro il cruscotto e il mento sfracellato.
" La vista di Richtofen quando gli sono arrivato vicino, mi
fece sobbalzare. Appariva così piccolo, così delicato.
Appariva così ... amico.
Biondo, con i capelli morbidi come quelli di un bimbo, la fronte
alta.
Il suo viso, particolarmente sereno, aveva un'espressione di
gentilezza e di bontà.
Mi sono sentito un miserabile, disperatamente infelice, come se
avessi commesso un'ingiustizia. |
Mi sono odiato per
essere stato io la causa di questo.
E nel mio cuore ho maledetto le forze devote alla guerra.
Ho maledetto questa guerra.
Sa potessi, io vorrei riportarlo in vita, ma non è questo
che si fa sparando con una mitragliatrice.
Non potevo restare li a guardarlo ancora.
Me ne andai.
Avevo un groppo in gola.
Se fosse stato il più caro dei miei amici non avrei provato
un dolore più grande." |
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Il
Fokker DR.1 del
Barone Rosso fu l'ultima vittoria di
Brown.
Per l'abbattimento di Richtofen Brown fu insignito di una seconda
medaglia Distinguished Service Cross.
Gli australiani organizzarono per il Barone Rosso un funerale
militare con guardia d'onore vicino a Bertangles.
Wilfrid "Wop"
May divenne anche lui un "asso" con 13 vittorie. |
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